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Il federalismo toscano? Parole d'ordine: spesa efficace e giuste tasse

L' assessore regionale Nencini: «Costruiamo insieme il nostro modello: non per dividere, ma unire»

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
federalismo fiscale
Il federalismo? Si costruisce in due: dall'alto e dal basso. Ed è quello che la Toscana intende fare, senza perdere tempo. Per spendere in modo più efficiente ed efficace, a tutti i livelli, ma anche per imparare a tassare in modo giusto e coordinato ed esser pronti domani, quando con il federalismo (fiscale) arriverà anche l'autonomia tributaria. Ne ha parlato oggi l'assessore alle riforme, on. Riccardo Nencini, durante la seduta congiunta di Consiglio regionale e Consiglio delle autonomie locali in via Cavour a Firenze.

«Dobbiamo affiancare al percorso nazionale un nostro progetto di federalismo fiscale, che permetta ai territori di essere pronti a recepire le riforme in tutta la loro portata» spiega. Gli obiettivi? «Anzitutto semplificare il sistema tributario - chiarisce -, recuperare l'evasion e fiscale e redistribuire il maggior gettito che ne deriverà sul territorio. Ma anche utilizzare la leva fiscale e l'autonomia che il federalismo concederà per alimentare le politiche economiche e sociali e sostenere gli investimenti. Penso a detrazioni d'imposta per le imprese virtuose, ma anche ad una flessibilità fiscale al servizio dello sviluppo sostenibile».

In una parola: occorre fare squadra e muoversi in modo coordinato, perché i vantaggi potranno essere di tutti. In fondo, constata sempre l'assessore, il federalismo non è nato per dividere e lo spiega bene la radice latina: “foedus” era un patto ed il significato era dunque unire. Certo non mancano gli ostacoli. Nencini ne ricorda tre: «il grumo nero di evasione fiscale, attività sommerse ed economie criminali, lo scarso coordinamento tra tutte le istituzioni sul territorio e lo scollamento tra istituzioni pubbliche e cittadini, c on un deficit di valori costituzionali effettivi e di senso civico». «Il federalismo fiscale da solo è insufficiente - conclude l'assessore - e si deve accompagnare ad un federalismo istituzionale, con un forte riassetto sui territori delle geometrie, sopprimendo enti intermedi e riorganizzando le forme associative. I due federalismi devono muoversi in sinergia».

Nencini elenca alcuni numeri, che la dicono lunga su come l'Italia sia divisa in due: per il Pil (la Calabria ha il 50% del Pil della Lombardia), per la spesa pubblica procapite (Lombardia + 4.600 € all'anno; Calabria – 4.100 € all'anno), per le entrate pubbliche (Nord: 13.300€; Centro: 12.400€; Sud: 7.000€). Il modello toscano di federalismo potrà anche aiutare a correggere il modello di federalismo che si sta costruendo a Roma. Per farlo, sottolinea l'assessore, occorre un presidio attivo dei rapporti con lo Stato e le a ltre Regioni, serve cooperazione tra e con gli enti locali, è necessario definire una strategia comune nel nuovo programma regionale di sviluppo e lavorare insieme all'osservatorio sul federalismo fiscale che la Regione ha deciso di costruire.

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