Aggressioni. Pugni. Intimidazioni. Cresce in manieria preoccupante il livello di violenza nelle stazioni e sui treni italiani. Lo dicono i numeri pubblicati dalle Ferrovie dello Stato. Da gennaio al 7 agosto di quest'anno, secondo i dati forniti dal Gruppo Fs, sono stati 215 i ferrovieri aggrediti a livello nazionale. Un dato in forte aumento rispetto all'anno scorso. E la Toscana purtroppo non brilla.
I lavoratori dei treni della nostra regione, infatti, hanno raggiunto un primato tutt'altro che invidiabile. La Toscana si piazza in testa alla classifica per le aggressioni subite dai ferrovieri, capotreni o macchinisti che siano. Il Gruppo Fs ne ha contate 31. Seguono Lazio con 29 e Veneto con 28. Per quanto riguarda i furti, invece, la Toscana viaggia in terza posizione. Sta subito dietro Lombardia e Lazio. Anche questo un primato di cui avremmo potuto fare tranquillamente a meno.
Alcuni ferrovieri provano a dare una spiegazione del perché ci sia così tanta violenza. La imputano a una società che trova una valvola di sfogo alle proprie frustrazioni quando sale in treno o si trova dentro una stazione.
E poi c'è il problema dei questuanti e dei facchini abusivi che alla stazione di Santa Maria Novella hanno costretto Ferrovie ad aumentare il personale di protezione ambientale e a mettere transenne di ingresso al binario accessibili solo da chi possiede un biglietto. Un provvedimento che potrebbe far salire ulteriormente la tensione dal momento che i viaggiatori che non hanno un biglietto non sono necessariamente degli aggressori.
foto da: Il Giornale