Attualità/ARTICOLO

I testimoni: Andra e Tatiana Bucci

Le due sorelle toscane deportate ad Auschwitz

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
Andra e Tatiana Bucci
Figlie di Giovanni Bucci fiumano cattolico, e di madre ebrea Mira, la cui famiglia , originaria della bielorussia,, approdò a nella città di fiume per mettersi in salvo dai pogrom zaristi dei primi del novecento.
Nel marzo del 1944 , Andra e Tatiana , rispettivamente all’età di 4 e 6 anni,dopo aver sostato per due giorni alla Risiera di San sabba, sono deportate ad Auschwitz insieme al cugino Sergio De Simone di 6 anni.

Miracolosamente scampate alla crudele selezione di Auschwitz ( che aveva visto sopravvivere poco meno di una cinquantina di bambini su oltre 200 mila che vi erano stati deportati) vengono liberate il 27 gennaio 1945, il giorno della liberazione del campo di Auschwitz.

Il cuginetto Sergio, invece, prelevato dal Lager insieme ad altri bambini su autorizzazione di Himmmler, viene usato come cavia in orribili esperimenti e poi assassinato nei sotterranei di una scuola di Amburgo.
Dopo la liberazione, Andrea e Tatiana, che assai presto avevano persi contatti con la mamma nel periodo della permanenza al campo, furono condotte in un orfanotrofio vicino a Praga, dove restarono fino al Marzo del 1946.

Da quel momento fino al Dicembre 2006, le sorelle furono ospitate di un orfanotrofio inglese, il Weir Courrteney Hostel a Lingfield , nel Surrey.


Intanto, anche grazie al tenace impegno dei genitori e del comitato per i rifugiati ebrei di Londra insieme alla Croce Rossa Internazionale, si riuscì a rintracciare la storia personale e familiare partendo dall’esile indizio dei numeri tatuati ad Auschwitz . La madre li aveva tenuti a mente con amorevole disperazione perché “un giorno” diceva a se stessa “ io porteranno a riavere le mie bambine”.

Tatiana e Andra hanno partecipato ai viaggi del Treno della Memoria nel 2004 a Majdanek-Varsavia,nel 2005, 2007 , 2009 e 2011 ad Auschwitz, trasmettendo ai giovani il ricordo del loro sguardo di bambine nell’inferno di Auschwitz , la dolorosa ferita delle separazioni dalla madre e dal cugino Sergio , la permanenza di nove mesi in un orfanotrofio inglese e poi l’incontro con la madre che riannodò un legame spezzato da oltre due anni.
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