Sorge è un progetto di musica elettronica, nato nel 2014 da Emidio Clementi, cantante dei Massimo Volume e scrittore, e Marco Caldera, produttore, musicista e tecnico del suono. L’amore comune per l’elettronica unito ad un immaginario coltivato nei lunghi tour in furgone insieme, ha portato alla realizzazione di dieci brani per elettronica, pianoforte e voce, contenuti nell’album di debutto “La Guerra di Domani” pubblicato da La Tempesta Dischi.
Emidio e Marco saranno in concerto sabato 12 marzo al Glue Alternative Concept Space di Firenze. Abbiamo intervistato Marco Caldera che ci ha raccontato la genesi del progetto.
Ciao Marco! Cosa significa la parola "Sorge”?
E’ un omaggio a Richard Sorge, famosa spia sovietica, arrestata e impiccata dai giapponesi durante la seconda guerra mondiale
Il vostro disco va dal blues elettronico all'Hip-Hop, a cosa vi siete ispirati per creare questo irresistibile mix?
Credo siano stati importanti i primi pezzi a cui abbiamo lavorato. Lì abbiamo capito che avevamo trovato un suono nostro, piuttosto personale. Quei pezzi hanno poi dato una direzione precisa al resto del disco.
Ho letto che Hancock 69 è un pezzo nato da una sbronza in cima a un grattacielo a Chicago, sarebbe venuto bene lo stesso anche se fosse stato scritto alla Casa del Popolo di Settignano?
Quel pezzo in particolare credo che avesse bisogno di una cornice esotica, quasi romanzesca, per raccontare quel misto di fascinazione e fallimento che ispira la vita di un musicista del nostro livello. Ma il pezzo successivo, Nuccini, parla di un lungo viaggio attraverso l’Italia di provincia. Probabilmente ci sarebbe stata anche Settignano, se qualcuno ci avesse chiamato a suonare lì.
Avete lavorato due anni al progetto, immagino che avrete prodotto un sacco di materiale quindi mi viene spontaneo chiedervi se ci sarà un seguito.
Speriamo. Terminato il disco abbiamo scritto altri due pezzi inediti, che portiamo dal vivo. Questo per dire che non consideriamo il progetto concluso, ma il disco è ancora fresco, è giusto coccolarlo ancora un po’.
Avete iniziato da poco il tour, come sta andando? Cosa dobbiamo aspettarci al Glue?
Dal vivo cerchiamo di ricreare il più possibile l’atmosfera del disco. Sarà un live suonato, senza computer, con molti strumenti e i visual di Umberto Nicoletti. Speriamo che piacerà al pubblico fiorentino.
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