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I ricercatori del Sant'Anna mandano il joystick in pensione

Niente più periferiche. Da questo momento in poi, per pilotare un drone, sarà sufficiente muovere il busto. E i velivoli del futuro si comanderanno con giubbotti hi-tech

/ Redazione
Mer 18 Luglio, 2018
Drone

Da Pisa agli Stati Uniti il passo non è affatto breve. Ma è proprio per merito di un italiano che lavora (anche) nell'istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant'Anna che il cosiddetto "joystick" si prepara ad andare in pensione. Questa periferica utilizzata da milioni di persone per almeno due generazioni (soprattutto per i videogiochi) finirà in soffitta e pilotare un drone diventerà più facile.

Come? Semplicemente muovendo il busto. Basta infatti piegarsi leggermente in avanti, indietro o di lato e il robot volante si muove di conseguenza. La tecnologia che lo permette è descritta sulla rivista dell'Accademia delle Scienze degli Stati Uniti, Pnas, ed è stata messa a punto nel laboratorio di Neuroingegneria traslazionale del Politecnico di Losanna diretto dall'italiano Silvestro Micera, che lavora anche per il Sant'Anna di Pisa.

La nuova tecnica di pilotaggio dei droni si basa sulla realtà immersiva e dimostra di avere un'efficienza maggiore rispetto al radizionale joystick. «È un approccio che migliora in modo significativo la capacità di controllare a distanza un robot”, ha osservato Micera. È infatti «semplice e intuitivo» e può facilmente essere «utilizzato in contesti diversi».

«Il nostro obiettivo era progettare un metodo di controllo semplice e che permettesse di concentrarsi su obiettivi più importanti, come le operazioni di ricerca e salvataggio» ha detto la coordinatrice della ricerca, Jennifer Miehlbradt. Con lei ha collaborato Fiorenzo Artoni, anche lui della Scuola Superiore Sant'Anna. «Utilizzare il corpo - ha aggiunto la ricercatrice - dà effettivamente la sensazione di volare, mentre usare un joystick per controllare degli oggetti a distanza non è sempre facile».

Per questo i ricercatori hanno chiesto a 39 volontari di imitare con busto e braccia il volo di un drone virtuale attraverso un paesaggio simulato. Marcatori a infrarossi hanno permesso di individuare i movimenti del busto più intuitivi e semplici e su questa base è stata elaborata la nuova tecnica di guida. Questa impegna nel controllo di un drone solo il busto, lasciando testa, arti, mani e piedi liberi per eseguire altre operazioni.

Il prossimo passo sarà mettere a punto una tecnologia indossabile per pilotare velivoli robot e le applicazioni in vista potrebbero essere numerose: dagli attuali droni ai più complessi velivoli senza pilota del futuro.