Cultura/ARTICOLO

I più bei palazzi storici di Siena si aprono all'arte contemporanea

Fino al 15 ottobre la collezione Agiverona sarà ospitata al Santa Maria della Scala, a Palazzo Pubblico e all'Accademia dei Fisiocritici

/ Redazione
Gio 30 Giugno, 2016
Che il vero possa confutare il falso

"Che il vero possa confutare il falso" è il titolo della mostra che portertà la collezione di opere d’arte contemporanea di AGIVERONA Collection a Siena. La mostra fa parte delle iniziative comprese in ITINERA, progetto ideato e diretto dall'Associazione Fuoricampo con l'Associazione Culturing in collaborazione con il Comune di Siena. Il progetto ha come obiettivo il supporto alle giovani generazioni attraverso lo scambio e la mobilità di artisti e operatori culturali tra la Toscana e il Belgio, ma anche la formazione di nuovi amateur e sostenitori dei linguaggi contemporanei. In quest’ottica l’esposizione della raccolta, una delle più illuminate presenti in Italia, rappresenta un modello di sostegno alla produzione artistica, richiamando l’attenzione alle pratiche del collezionismo contemporaneo, alle nuove forme di mecenatismo nell’ambito artistico e alle nuove formule di collaborazione che si instaurano oggi tra artista e collezionista.  

AGIVERONA Collection nasce negli anni Sessanta. Fino agli anni Ottanta concentra il suo interesse sui grandi maestri contemporanei, dopodiché sposta la sua attenzione sui giovani artisti. L’obiettivo di AGIVERONA Collection è quello di promuovere progetti dedicati all’arte contemporanea, sostenere l’attività dei giovani artisti internazionali e di finanziare, sul lungo temine, l’apertura di uno spazio di fruizione e formazione culturale legato all’arte contemporanea. La collezione si compone di diverse opere le cui date di creazione coincidono per lo più con la loro data di acquisizione, per ricordarne alcune: negli anni Ottanta l’acquisizione di Arienti, nel 1991 di Cattelan, nel 1999 di Jim Lambie, nel 2000 di Adel Abdessamed, di Chen Zhen e del primo video di Anri Sala, nel 2001 di Subodh Gupta e nel 2003 di Tino Sehgal (per entrambi gli artisti fu la prima acquisizione da parte di una collezione straniera) ed ancora nel 2004 Simon Starling, nel 2008 Susan Phillips e più recentemente, nel 2012, la giovane Vanessa Safavi e il giovane artista Ibrahim Mahama esposto con un’installazione  site-specific alla 56° Biennale di Venezia. 

“Ignoranza, Consapevolezza, Ricerca sono le tre fasi che caratterizzano il mio percorso e la mia crescita da collezionista” afferma Giorgio Fasol e prosegue “Passione e conoscenza sono alla base di tutto. Mi piace rischiare, scommettere sui giovani artisti, lasciarmi coinvolgere dal colpo di fulmine oltre ogni ragionevole dubbio… Il più delle volte la fortuna mi assiste, gli artisti su cui punto spesso raggiungono successi importanti anche a livello internazionale… Viaggio molto, i chilometri percorsi sono oramai incalcolabili, ma l’adrenalina mi permette di non essere mai stanco, di restare attento, vigile e curioso, sempre.” 
 
"Che il vero possa confutare il falso"
Curatori: Luigi Fassi e Alberto Salvadori
Durata: fino al 15 ottobre 2016
Santa Maria della Scala: tutti i giorni, 10.30-18.30 Info e prenotazioni 0577-292615 | 292614; mail: ticket@comune.siena.it
Palazzo Pubblico: tutti i giorni, 10.30-19.00 (chiusura biglietteria 18.15).  Info e prenotazioni 0577-292615 | 292614; mail: ticket@comune.siena.it
Accademia dei Fisiocritici: lun-ven, 9.00 – 14.00. Chiuso sabato e domenica 

Per informazioni:
http://siena.agiverona.org/