Cultura/ARTICOLO

I 'Piaceri sconosciuti' di Glenn Brown al Museo Bardini di Firenze

Fino al 23 ottobre in mostra le opere malinconiche dell'artista britannico che si ispira ai Joy Division

/ Costanza Baldini
Mer 14 Giugno, 2017
I Piaceri sconosciuti di Glenn Brown al Museo Bardini di Firenze

Il Museo Stefano Bardini di Firenze dal 10 giugno al 23 ottobre ospiterà "Piaceri Sconosciuti" la prima personale italiana dell’artista britannico Glenn Brown. Il titolo della mostra è stato ispirato alla malinconia del primo disco dei Joy Division "Unknown Pleasure" realizzato dalla band nel 1979.

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“Credo che Firenze sia una delle città più difficili in cui fare una mostra di arte contemporanea  - ha dichiarato l’artista - perché contiene la migliore arte del mondo, è scoraggiante esporre in un ambiente come questo, penso che cinque o dicei anni fa non avrei mai voluto fare una mostra qui ma adesso sono più vecchio, più arrogante e pazzo e sono felice di esporre in un museo come questo che ha bellissimi quadri e sculture di bronzo, duemila anni di storia dell’arte e io sto cercando di competere con il mio lavoro, è folle ma anche interessante".

La mostra di Glenn Brown al Museo Stefano Bardini comprende oltre una trentina di opere, tra cui dipinti, disegni e sculture, alcune delle quali realizzate appositamente per l'occasione ed esposte al pubblico per la prima volta. Prendendo spunto dalla storia dell’arte e dalla cultura popolare, Glenn Brown ha dato vita a un linguaggio artistico che sfida e trascende il tempo e le convenzioni pittoriche. Brown presenta una rilettura in chiave contemporanea di personaggi e paesaggi presi in prestito da altre opere vengono sottoposti a un lungo ed attento processo di rielaborazione attraverso il quale ognuno di essi è trasformato in una nuova immagine esuberante e ammaliante. Con le sue sofisticate composizioni, in cui diversi periodi storici e diverse correnti artistiche — quali il Rinascimento, l’Impressionismo, il Surrealismo — si vanno a fondere l’uno con l’altro, Brown crea uno spazio dove astratto e viscerale, razionale e irrazionale, bello e grottesco si confondono dando vita ad un vertiginoso amalgama di forme e riferimenti.

Nato ad Hexham, Inghilterra, Glenn Brown ha partecipato a numerose mostre collettive e personali.  Tra le più recenti, ricordiamo la mostra Glenn Brown, Tate Liverpool, Inghilterra (2009, ospitata, in seguito, anche dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Italia e dal Museo Ludwig di Budapest fino al tutto il 2010); la mostra Conversation Piece V, Frans Hals Museum, Paesi Bassi (2013–14); la mostra Glenn Brown, Des Moines Art Center, Iowa (2016, ospitata, poi, dal Contemporary Arts Center di Cincinnati per il resto del 2017); la mostra Glenn Brown/Vincent Van Gogh, Fondation Vincent Van Gogh Arles, Francia (2016) e, più recentemente, la mostra Glenn Brown – Rembrandt; Afterlife, Rembrandt House Museum, Amsterdam (2017).

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