Balthazar Korab è stato uno dei più celebri fotografi di architettura del secolo scorso documentando le opere di Mies Van Der Rohe, Frank Lloyd Wright, Le Corbusier, Richard Meier e soprattutto di Eero Saarinen con scatti pubblicati su libri e riviste in tutto il mondo. Nell’autunno del 1966 decise di prendersi un anno sabbatico e, con la moglie e i due figli, venne in Italia. Arrivò a Firenze, più precisamente a Settignano, nei primi giorni di novembre di quell’anno e, per puro caso, si trovò ad assistere all’alluvione che sconvolse la città.
Appena venne a conoscenza dell’alluvione che aveva devastato la città Balthazar non resisté alla tentazione di avvicinarsi al luogo del disastro, armato solo della sua Hasselblad medio-formato e di cinque rullini fotografici. Immerso nell’acqua e nel fango sino al petto, per un giorno intero girò per la città inondata, fermando per sempre sulla pellicola quei momenti drammatici. L’indomani raggiunse Roma e sviluppò le immagini, che tramite l’Associeted Press e la rivista Life fecero il giro del mondo. Per la stampa estera Korab divenne il fotografo dell’alluvione e nei giorni successivi il disastro, continuò a girare la città documentando i danni sugli edifici, i monumenti e le opere d’arte.
Il National Geographic gli commissionò un servizio sul recupero delle opere d’arte e dei libri rari che venivano salvati da chiese, gallerie, biblioteche ed archivi. Grazie a questo incarico, Korab entrò in contatto con i dirigenti delle più alte istituzioni culturali della città, che lo coinvolsero in un’impresa straordinaria: il salvataggio delle numerose lastre fotografiche e diapositive appartenenti ai loro archivi. Oltre 50mila lastre furono portate a Villa I Tatti, dove Korab si era nel frattempo trasferito, e furono sistemate ad asciugare su una serie di rastrelliere di bamboo pensate proprio da lui. I suoi reportage sui mesi della ricostruzione di Firenze furono pubblicati in tutto il mondo, permettendo a Korab di proseguire il suo periodo in Italia per un anno ancora.
In occasione del cinquantesimo anniversario da quell’evento, le sue fotografie vengono esposte dal 27 ottobre al 26 novembre alla Tethys Gallery. Verranno proposte in mostra 16 immagini, alcune sono state scattate proprio il 4 novembre, quando l’acqua ha rotto gli argini e invaso la città, altre sono dei mesi successivi, mentre Firenze cercava di rialzare la testa e salvare il suo immenso patrimonio.
Nato in Ungheria nel 1926, Korab ne scappò, poco più che ventenne, durante l’occupazione sovietica, che aveva visto suo padre incarcerato ingiustamente. Riuscì a raggiungere Parigi, dove fu ammesso alla École des Beaux-Arts e lì concluse, nel 1954, gli studi di architettura che aveva iniziato a Budapest. L’anno successivo decise di abbandonare l’Europa e si trasferì negli Stati Uniti, dove fu presto assunto nel prestigioso studio dell’architetto e designer finlandese Eero Saarinen. È stato qui che ha iniziato a sperimentare la fotografia per lo sviluppo di alcuni progetti dello studio. E il successo di quelle immagini fu tale, che arrivarono commissioni da numerosi altri architetti, tanto che nel 1958 aprì un proprio studio fotografico.
Tethys Gallery
tel. +39 055 2286064
info@tethysgallery.com
www.tethysgallery.com
Orario: lunedì- venerdì 9 -13 e 14 - 19, sabato 15-19
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