Enogastronomia/ARTICOLO

Guida L'Espresso 2013, successo del Chianti

Il territorio di Greve in Chianti conferma il suo primato con 27 aziende segnalate e ben 76 vini

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
Chianti Classico
Nell'area del Chianti Classico, il territorio di Greve in Chianti conferma il suo primato per la qualità della produzione vitivinicola. Una leadership sancita da “I vini d’Italia 2013”, la prestigiosa guida edita da “L’Espresso” che censisce le migliori aziende e i migliori prodotti secondo stringenti parametri qualitativi, produttivi e di costo.

Sono 112 in tutto le imprese vitivinicole del Chianti Classico segnalate sulla guida, per un totale di 342 vini. Un bel risultato per tutta la storica zona di produzione a cavallo delle province di Firenze e Siena (Greve in Chianti, Barberino Val d’Elsa, San Casciano, Tavarnelle, Castelnuovo Berardenga, Radda, Gaiole e Castellina in Chianti), che vede brillare di gran lunga il territorio grevigiano con 27 aziende (il 24,1% del totale) e 76 vini (22,2% del totale). Seguono i comuni del Chianti senese e San  Casciano, poi Barberino Val d’Elsa e, infine, Tavarnelle.

Tantissimi (la maggioranza) i Chianti Classico Docg (Denominazione di Origine Controllata e Garantita), i Chianti Classico Riserva e i Vinsanti del Chianti Classico segnalati con punteggi che vanno dai 14/20 in su. A seguire, la gamma degli Igt (Indicazione Geografica Tipica).

“Sono numeri davvero eccezionali – commenta il sindaco di Greve in Chianti, Alberto Bencistàche raccontano in maniera inequivocabile un territorio che produce qualità. Del resto con eventi come l’Expo del Chianti Classico nel capoluogo e Vino al Vino a Panzano in Chianti, il ruolo centrale di Greve nel panorama vitivinicolo di questo territorio è inequivocabile”.

“La strada della qualità – conclude il primo cittadino – è l’unica percorribile. A questa abbiamo affiancato quella della sostenibilità ambientale, con la creazione del “Bio-distretto”, e stiamo lavorando su quella della creatività, con la nascita del “Laboratorio del Chianti”. Perché il vino è un prodotto speciale, che al suo interno racchiude un intero territorio: che, secondo noi, deve avere delle storie da raccontare in termini di qualità della vita e attenzione ai dettagli”.
 

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