Assomiglia ad un castello, ma non è esattamente un fortilizio. Non è una fattoria vera e propria, anche se da qui si amministravano i poderi presenti nella zona. Certamente è uno “spedale” che ospitava i pellegrini che si muovevano sulla Romea. Il complesso di Spedaletto, sulla strada che da Pienza procede per Bagno Vignoni, è sicuramente uno dei gioielli architettonici della Val d’Orcia. E’ un testimonianza di un antico passato, immersa nelle geometrie di una campagna perfettamente “pettinata” dal lavoro di generazioni e generazioni di contadini. Nel 1263, Spedaletto entrò a far parte dei possedimenti di Santa Maria della Scala di Siena e venne amministrato come “grancia” fortificata. La parola “grancia” proviene da “granum” (grano), ed indicava un edificio adibito alla conservazione di questo cereale. Conosciuto anche come Spedale del ponte d’Orcia, dall’antico attraversamento sul fiume, di cui oggi rimangono solo le rovine, costituì un punto strategico fondamentale nella geografia feudale della valle. La porta di ingresso è difesa dal mastio, che permette l’accesso alla caratteristica chiesetta gotica, impreziosita sulla facciata dal rosone e dalla lunetta raffigurante la Madonna e Gesù bambino tra gli angeli. Il secondo portone si apre invece sul cuore della fortificazione. Da qui si può salire sul camminamento di ronda, che offre alcuni scorci della campagna davvero suggestivi. Spedaletto è oggi sede di una struttura ricettiva di alto livello, una residenza d’epoca che permette di immergersi perfettamente nel bellissimo paesaggio della Val d’Orcia, dichiarato nel 2004 patrimonio dell’Umanità per l’eccellente stato di conservazione del panorama.