Un farmaco potrebbe spegnere l'amore? Secondo uno studio dei ricercatoti pisani sì: la ricerca, stata pubblicata sul Journal of Affective Disorder e condotta da Donatella Marazziti del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell'Università di Pisa, ha dimostrato infatti che gli antidepressivi non solo riducono il desiderio sessuale - come era già noto - ma potrebbero anche cambiare i sentimenti verso il partner, travolgendo l'amore e raffreddando il rapporto di coppia.
Lo studio ha coinvolto 192 pazienti depressi in cura con due tipologie di farmaci, gli antidepresssivi inibitori del 'reuptake' della serotonina e le tricicline. I farmaci antidepressivi non sono scevri da effetti avversi e un inconveniente di questi medicinali sono i disturbi della sfera sessuale, il calo del desiderio e anche problemi fisiologici quali la disfunzione erettile per lui ad esempio. Ma il fatto che possano anche avere un'influenza sui sentimenti di amore e affetto non è qualcosa di poco conto per la gestione di una malattia in cui il ruolo delle persone più vicine può diventare fondamentale, specie nei momenti più bui del suo decorso.
Gli esperti hanno chiesto ai pazienti di compilare dei questionari per indagare in che modo i farmaci influenzavano la loro relazione di coppia. Tutti i partecipanti avevano un partner da un tempo anche molto lungo. Ebbene è emerso che le due classi di farmaci - sebbene in modo diversificato per i due sessi - riducono il senso di unione e intimità col partner e si dicono anche meno desiderosi che la propria relazione duri per sempre. Un medico dovrebbe sempre chiedere al proprio paziente se vi è un raffreddamento della propria vita affettiva, conclude un altro autore del lavoro, Hagop Akiskal dell'università di San Diego.