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Giovanisì: intesa per tirocini retribuiti

Firmato oggi l'accordo tra la Regione e 38 ordini e associazioni professionali

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
tirocini
Giovanisì, il programma per le nuove generazioni toscane, continua a crescere. Dopo aver reso obbligatoria la retribuzione dei tirocini non curricolari presso enti pubblici o privati, il presidente della Regione Enrico Rossi firma oggi tre accordi, che coinvolgono 38 fra ordini e associazioni professionali e che consentiranno di estendere questa possibilità anche ai praticantati finalizzati all’esercizio della professione e ad alcuni tirocini curricolari.
La legge regionale 3, approvata lo scorso gennaio, introduce una retribuzione obbligatoria di almeno 500 euro mensili per i tirocini non curricolar
i ma non riguarda i praticantati finalizzati all’accesso alle professioni.

Con gli accordi di oggi la Regione punta a rendere possibile una forma di incentivo anche per queste tipologie di tirocinio. Negli accordi, che rappresentano la conclusione del percorso avviato con l’intesa del febbraio scorso, si promuove la retribuzione dei praticanti finalizzata all’accesso alle professioni e di alcuni tirocini curricolari. La Regione, in particolare, si impegna a rimborsare 300 euro mensili agli studi professionali o agli enti che attivano tirocini per almeno 500 euro mensili.

“Il progetto giovani è un punto di forza in più sul quale far leva per abbattere il muro che divide le giovani generazioni dal mondo del lavoro - ha commentato il presidente della Regione Enrico Rossi
- sono dai 3000 ai 5000 giovani i potenziali interessati a queste tipologie di tirocinio e, per circa metà di loro, si potrebbe prospettare uno sbocco lavorativo. Se mettiamo insieme questi numeri ai tirocini attivati sulla base della legge 3, che ad oggi sono già 2500 e a fine anno dovrebbero diventare poco più di 5000 e, ancora, se aggiungiamo anche i tirocini che stiamo definendo con le università toscane, si arriva a coinvolgere, in un anno, oltre 10 mila giovani fra i 18 e i 32 anni. Credo che, senza avere la pretesa di risolvere tutti i problemi, quella che stiamo mettendo in campo in Toscana sia, per i giovani professionisti, una bella opportunità formativa e un’occasione per rendersi autonomi affacciandosi concretamente nel mondo del lavoro mentre, per i datori di lavoro, rappresenta un’occasione di mettere alla prova nuove competenze e di arricchimento professionale ”.

TIROCINI OBBLIGATORI - Un primo accordo, fra Regione e rappresentanti regionali degli ordini professionali, riguarda i tirocini obbligatori, quelli, cioè, che devono necessariamente essere sostenuti per esercitare la professione una volta conseguito il titolo di studio. In questo caso la Regione si impegna a dare un contributo mensile di 300 euro, a parziale copertura dell’indennità corrisposta ai praticanti dai soggetti, pubblici o privati, che li ospitano per il tirocinio. Il contributo verrà erogato dal settimo mese di tirocinio per un massimo di 12 mesi e a condizione che al tirocinante sia corrisposta un’indennità di almeno 500 euro mensili lordi. Il contributo della Regione sarà di 300 euro mensili, per i soggetti in età compresa tra i 18 e i 32 anni e di 500 euro per i soggetti disabili e svantaggiati.

TIROCINI NON OBBLIGATORI - Tirocini non obbligatori Un secondo accordo, sempre con gli ordini professionali, regola i tirocini non obbligatori finalizzati comunque all’esercizio della professione. Le modalità e l’entità del contributo regionale sono le stesse dell’accordo sui tirocini obbligatori.

TIROCINI CON LE PROFESSIONI NON ORDINISTICHE -
Le rappresentanze regionali delle professioni non ordinistiche, firmatarie del presente accordo, si impegnano a promuovere lo sviluppo di tirocini, curricolari e non curricolari. La Regione, nei limiti delle risorse disponibili, eroga al soggetto ospitante un contributo per la copertura totale o parziale dell’importo forfettario, a titolo di rimborso spese corrisposto al tirocinante. Ma non è tutto. La Regione si impegna ad erogare anche un contributo (a parziale copertura del rimborso spese forfettario) a soggetti che svolgono tirocini curriculari dell’ultimo anno della laurea triennale; del primo o del secondo anno della laurea specialistica; durante il corso di specializzazione post-lauream. 

Intanto si sta lavorando alla realizzazione di ulteriori accordi anche con le Università toscane per i tirocini curricolari
da queste promossi, proseguendo di fatto il percorso attivato con la sottoscrizione del protocollo d’intesa siglato a febbraio.
Nelle prossime settimane sarà inviata una lettera a tutti gli studi professionali ed agli enti pubblici (come le Asl, i Comuni, ecc) per suggerire questa opportunità per i giovani laureati.
Per informazioni: www.giovanisi.it