Nella notte tra il 26 e il 27 maggio 1993 una Fiat Fiorino imbottita di tritolo fu fatta esplodere nei pressi della sede dell’Accademia dei Georgofili: morirono 5 persone, tra cui due sorelle di 9 anni e 50 giorni di vita e 48 persone rimasero ferite. Terra Futura ha aperto oggi con la commemorazione del XIX anniversario della strage, nell’incontro promosso dalla Regione Toscana per la giornata di formazione alla legalità rivolta ai ragazzi partecipanti ai campi di lavoro e studio sulle terre confiscate alle mafie.
Giovanna Maggiani Chelli, portavoce dell'associazione dei familiari delle vittime della strage: «Chiediamo alla città e al Paese meno distrazione: il pericolo è sempre latente. Sono anni che ci sentiamo dire che di stragi non ce ne saranno più, ma non è così. La mafia è molto vigile e attenta, nessuno può escludere che Brindisi sia una recrudescenza. Servono poco le celebrazioni degli anniversari vissute con stanchezza, quasi a dirci “siete sempre qui”. Non siamo noi a essere “sempre qui”, è la mafia che è sempre qui!».
Pietro Grasso, Procuratore nazionale antimafia: «Nessuno può più permettersi di stare alla finestra a guardare! I giovani, in particolare, sono l’energia nuova che serve alle istituzioni, per una vera rieducazione della classe dirigente. Non possiamo più permettere che oscillino tra il mendicare un favore e il buttarsi nelle braccia della criminalità, dobbiamo fare in modo che venga loro riconosciuto il ruolo fondamentale che hanno nella società, dobbiamo dare forza soprattutto a quei ragazzi come Melissa che, con coraggio, lottano per costruirsi un futuro diverso, sposando idee e sogni di legalità e di giustizia, che sembrano irrealizzabili ai più».
Ambiente/ARTICOLO
Georgofili, Firenze non dimentica
Commemorazione della strage all'interno della rassegna di Terra Futura

pietro grasso a Terra Futura