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Generiamo il futuro: a Siena il punto sulle Scienze della Vita

Investimenti, ricerca, occupazione: l'importanza di un settore che vede in Toscana la sua 'isola felice'. La due giorni si è aperta al Polo didattico Mattioli

/ Redazione
Ven 14 Settembre, 2018
life sciences

Le imprese del settore farmaceutico in Toscana rappresentano il quarto distretto hi tech per export in Italia e impiegano 11 mila addetti diretti, 1000 in ricerca e sviluppo, con una produzione di 2,4 miliardi di euro di export. Gli investimenti in ricerca e sviluppo ammontano a circa 500 milioni. Un settore - quello delle scienze della vita - che vede dunque la Toscana come un'isola felice a livello di ricerca, investimenti e crescita occupazionale.

Risultati e investimenti testimoniati anche nel corso della conferenza "Generiamo il futuro", aperta oggi a Siena al Polo didattico Mattioli (alcune sessioni si terranno al complesso museale Santa Maria delle Scotte), organizzata da Regione Toscana e Fondazione Toscana Life Sciences (in programma fino a domani).

"Stiamo vivendo un cambiamento molto forte dal punto di vista epidemiologico e tecnologico - ha commentato l'assessore regionale alla salute Stefania Saccardi - C'è una necessità sempre maggiore di aumentare e migliorare la presa in carico delle persone. Tutto questo ci chiede di modificare continuamente la nostra organizzazione, per continuare a garantire una sanità universale, innovativa, sostenibile, e rendere compatibile lo sviluppo con la sostenibilità del sistema".

La conferenza è stata aperta da un videomessaggio del presidente Enrico Rossi che ha ricordato come negli ultimi anni il settore delle scienze della vita abbia rappresentato per la Toscana un'eccellenza a livello di ricerca, investimenti, crescita occupazionale, e che la Toscana, dopo Lombardia e Lazio, è la terza realtà nazionale, grazie sia alla qualità delle Università e del servizio sanitario regionale, sia alle capacità del mondo imprenditoriale, dalle startup, agli spinoff, alle Pmi, alle multinazionali.

"La Toscana ha un patrimonio straordinario - ha sottolineato anche l'assessore Saccardi - Oltre alle Università, vere e proprie eccellenze, abbiamo una straordinaria industria innovativa, sia nel settore del farmaco che delle tecnologie informatiche. Un'amministrazione intelligente mette tutto in sinergia, per alimentare e migliorare tutto questo. Toscana Life Sciences, sapientemente guidata da Fabrizio Landi, è stata un'intuizione straordinaria, capace di mettere in relazione questi mondi, clinica e ricerca, coordinando pubblico e privato. la sfida del futuro si vince costruendo punti, collegamenti, creando sinergie e collaborazioni".

"Dal 2010 ad oggi - ha ricordato Saccardi - l'assessorato al diritto alla salute ha finanziato 277 progetti di ricerca, per un totale di circa 118 milioni, finanziamenti provenienti da UE, Stato e Regione. Sta uscendo ora il nuovo bando Ricerca Salute 2018, con una dotazione di 22 milioni e mezzo, destinato alla ricerca nel sistema sanitario regionale. Tutto questo ci consente di sostenere startup, garantire che le idee e tutto ciò che si sviluppa dentro queste strutture sia protetto attraverso un apposito ufficio brevetti, perché tutto quanto si genera non vada disperso, ma diventi patrimonio comune".

Alla conferenza è intervenuta anche la vicepresidente della Regione Monica Barni che ha ribadito come nel campo delle scienze della vita, le politiche regionali per l'alta formazione cerchino non soltanto di facilitare un più ampio accesso dei giovani all'istruzione universitaria ma anche di favorire la formazione di competenze di alto profilo che possano poi trovare collocazione in ambiti strategici del sistema economico-produttivo regionale. 

"Per raggiungere questi obiettivi - ha chiosato Barni - la Regione si avvale di una serie di strumenti attraverso i quali si propone di intervenire lungo tutta la filiera della formazione universitaria, agendo "a monte", in uscita dai percorsi di istruzione secondaria superiore, "in itinere", con interventi volti a favorire una maggior adesione dell'offerta universitaria ai fabbisogni emergenti del sistema produttivo, e "a valle", per migliorare il grado di occupabilita' degli studenti e dei ricercatori universitari, e per accrescere il trasferimento dei risultati delle attività di ricerca condotte in questo  ambito verso il mondo produttivo".