"Le iniziative che la Toscana ha assunto per le politiche giovanili possono a buon diritto essere definite buone pratiche di un lavoro non molto diffuso in Italia, che stiamo facendo crescere". A sottolineare positivamente l'esperienza di Giovanisì è stato lo stesso ministro del lavoro Giuliano Poletti, presente quest'oggi a Firenze in occasione del convegno promosso dalla Regione Toscana "L'Europa siamo noi". In Palazzo Sacrati Strozzi sono state portate le esperienze delle regioni italiane e di altri paesi europei in materia di giovani, supportate in particolar modo dal programma "Garanzia Giovani".
"Fra i Paesi che hanno avuto finanziamenti su Garanzia giovani, oggi l'Italia può presentarsi come un Paese che ha fatto fino in fondo la propria parte" - ha ribadito ancora Poletti. "Avevamo un obiettivo di rendicontazione di soldi spesi a maggio di 100 milioni - ha spiegato il ministro - ne abbiamo rendicontati 150. Siccome siamo il Paese che di solito viene considerato l'ultimo degli ultimi, quello che non spende i soldi che vengono messi a disposizione, credo che essere in anticipo sui tempi sia qualcosa di importante e di questo bisogna dare atto alle Regioni".
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Poletti ha poi annunciato che ieri a Bruxelles, nella riunione preliminare dei ministri del Pse, è stato approvato un documento unitario attraverso il quale i paesi firmatari hanno chiesto il rifinanziamento di Garanzia Giovani. Sulla stessa linea d'onda anche il governatore toscano Enrico Rossi che ha ribadito l'importanza della proroga di Youth Garantee: "Dobbiamo far sì che il Governo italiano chieda all'Unione europea che Garanzia giovani, un'esperienza di successo in Toscana ed in Italia, sia rifinanziata e diventi una misura stabile", ha detto il presidente toscano.
Intanto, grazie ai programmi di Giovanisì e Garanzia Giovani in Toscana - come annunciato dallo stesso Rossi - sono stati avviati al lavoro circa 27 mila giovani, dei 70 mila "scoraggiati" o disoccupati. "E' un grande successo - ha detto il presidente - vorremmo continuare su questa strada. Non è la soluzione a tutti i problemi che hanno i giovani. Ci vorrebbero piani per il lavoro, una ripresa ancora più robusta, ma siamo di fronte ad una buona pratica riformista e non ad una pratica da chiacchieroni".
Tra tirocini, formazione, servizio civile, nuove imprese e bandi per l'affitto, sono stati invece 196 mila i giovani toscani che ad oggi hanno usufruito dei contributi messi in campo dal progetto toscano Giovanisì. "Dal 2011 ad oggi abbiamo aiutato a nascere 1.600 imprese giovanili, un numero non di poco conto - ha chiosato Rossi - Grazie all'utilizzo dei fondi strutturali in agricoltura abbiamo favorito la nascita di altre 1.000 imprese. Se a questo uniamo i dati dei nostri centri per l'impiego direi che siamo di fronte ad una piccola rivoluzione".