Enogastronomia/ARTICOLO

Food, 200 indicazioni geografiche da tutelare: accordo Ue-Cina

Dichiarazione comune sul commercio: presto un accordo bilaterale per proteggere le tipicità e le specialità europee e cinesi, di queste 26 sono italiane. Per la Toscana rientrano nelle lista il Brunello di Montalcino, il Nobile di Montepulciano, Chianti e Prosciutto toscano

/ Redazione
Mar 6 Giugno, 2017
cinesi-vino

Brunello di Montalcino, Nobile di Montepulciano, Chianti e Prosciutto Toscano rientrano tra i prodotti che saranno tutelati da un accordo bilaterale sul commercio che sarà siglato a breve da Cina e Unione Europea. Si tratta - come deciso nel corso del summit di Bruxelles - di 200 indicazioni geografiche, 100 europee e 100 cinesi. L'Italia è il paese con il numero maggiore di specialità inserite nella lista: 26 prodotti in tutto.

“Salutiamo con soddisfazione questo accordoha commentato il presidente di Coldiretti Toscana Tulio Marcelli – perché va nel senso da noi sostenuto che è quello di proteggere i prodotti da imitazioni e contraffazioni. E poi anche da un punto di vista commerciale il mercato dell’agrifood cinese è uno dei più grandi al mondo, con un crescendo di attenzione verso i prodotti europei”.

Un'intesa importante dunque, se si pensa al valore dell'export toscano che strizza l'occhio alla Cina, dove ad oggi sono i vini i prodotti più appetibili del paniere enogastronomico della regione. 

“Il valore delle esportazioni agroalimentari italiane  in Cinacome spiega Antonio De Concilio, direttore di Coldiretti Toscana  - è stato pari a 391 milioni nel 2016 con il vino che è stato il prodotto più richiesto dal gigante asiatico per un importo di 101 milioni di euro nello stesso anno. Anche se l’export agro-alimentare toscano è rivolto soprattutto al mercato del vecchio continente e nord americano, questo accordo pone elementi di chiarezza nei confronti del mercato asiatico che si presenta ricco di potenzialità, soprattutto per la classe media che sta scoprendo alcuni prodotti come vino ed olio che sono la struttura portante dell’economia agricola regionale e che pensiamo possa ricevere da questo accordo bilaterale un nuovo slancio. In tutto ciò il made in Tuscany non può che giocare un ruolo importante”.

Gli ultimi dati sull’export toscano parlano di una lieve crescita per il 2016 che ha chiuso con un + 0,6%, secondo i dati diffusi dall'Istat. In valore assoluto si tratta di 33 miliardi e 229 milioni, circa 200 milioni in più del 2015, che riconfermano la Toscana al quinto posto dopo Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte.

Il peso delle esportazioni toscane su quelle nazionali nel 2016 risulta uguale a quello dell'anno precedente, pari all'8%. A "tradire" la Toscana sono stati i mercati extraeuropei, che risultano in calo del 2,1% (anche se gli Usa segnano +10,2%), mentre crescono del 4,1% le esportazioni verso l'Unione europea: in particolare la Svizzera segna +18,9% e la Francia +13,5%. Malissimo la Russia, con l'export che arretra del -43,1%.