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Flash mob contro lo smog Primato negativo per Firenze

Legambiente scende in piazza contro l'inquinamento. Secondo l'associazione nel 2013 nel capoluogo toscano è già stato sforato 11 volte il limite delle polveri sottili

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
Ci avete rotto le bolle. Questo lo slogan con cui questa mattina gli attivisti di Legambiente e i semplici cittadini hanno manifestato al flash mob organizzato a Firenze, per protestare contro l’inquinamento da smog. Tanti i partecipanti in piazza Beccaria, in tuta gialla e mascherina, che hanno soffiato del fumo all'interno di alcune bolle di sapone, per sensibilizzare i cittadini contro i pericoli delle polveri sottili e dell'inquinamento atmosferico.

Secondo il dossier “Mal d’aria” di Legambiente, nelle sole prime due settimane del 2013 a Firenze è stato sforato il limite delle polveri sottili già 11 volte
e il capoluogo toscano lo scorso anno è stata la città più inquinata d'Italia per quanto riguarda il biossido di azoto (NO2). "L'emergenza smog è una realtà quotidiana – ha sottolineato il il presidente di Legambiente toscana Fausto Ferruzza – a far scattare l'emergenza smog durante i mesi invernali sono sempre le polveri fini, ovvero il PM 10 e il PM 2,5. Nel 2012 Firenze, Lucca e Prato hanno maggiormente superato il bonus di 35 giorni previsti per legge".

In particolare, a Firenze la centralina in via Ponte alle Mosse ha registrato 68 giorni di sforamento. A Prato, quella in via Roma, ne ha contate 42 giornate.
A questi dati si aggiungono anche quelli dell'ozono nei mesi estivi. I limiti previsti dalla normativa consentono un massimo di 25 giorni di superamento della soglia giornaliera. Nel 2012 Lucca ne ha'collezionati 46 e Firenze 40. Per Ferruzza "in particolare tutte le città dell'area metropolitana toscana sono molto inquinate" e "sono al limite dell'allarme sanitario.

I dati del 2012 sono inoltre in peggioramento rispetto all'anno precedente". Per l'associazione ambientalista "le domeniche ecologiche e i blocchi del traffico servono ma quello che è più necessario sono azioni di medio e lungo periodo. Bisogna investire in maniera più decisa sulla cosiddetta mobilità dolce, ovvero più tranvie, più reti pedonali o ciclabili".