La tecnologia aiuta a fare rete e sopratutto a condividere informazioni preziose per i servizi alla comunità. Va in questa direzione l'accordo "Firenze digitale" siglato ieri da Comune, Regione Toscana, Camera di Commercio, Cispel Confservizi Toscana e le singole società partecipate fiorentine. Grazie a questa firma verranno allineate le banche dati dei soggetti aderenti all'accordo, per scambiarsi i dati sul sottosuolo: tra questi ci sono Ataf Gestioni, Ataf Patrimonio, Firenze Parcheggi, Quadrifoglio, Casa Spa, Linea Comune, Silfi, Sas, Publiacqua, Toscana Energia e Afam.
Così Firenze continua il processo di innovazione già attivato da tempo, come nel caso delle 220mila utenze Quadrifoglio validate con gli archivi comunali (posizione esatta del numero civico, bonifica cognomi e nomi ‘sporchi’ informaticamente) o in quello della mappatura aggiornata dei passaggi pedonali rialzati di Sas. Tra i servizi già attivi c'è anche il controllo dei posti disponibili nei parcheggi interrati di Firenze Parcheggi, dato che fa già parte dei 1336 dataset di Open Data Firenze.
Tra le novità ci potrebbe essere - ad esempio - l'installazione di sensori a bordo dei mezzi di Quadrifoglio che potrebbero essere così rilevati in tempo reale, diventando dei veri e propri indicatori mobili di traffico. Dati che il supervisore di Silfi potrebbe raccogliere per gestire in modo integrato la mobilità e dare informazioni utili su come muoversi in città. Un ruolo che in prospettiva potranno svolgere anche i mezzi di Publiacqua, Sas e Ataf Gestioni.
"Condividere dati significa uscire dalla logica del singolo soggetto per entrare nella visione di un ‘sistema città’ con un’unica identità digitale - ha spiegato l’assessore alle partecipate e all’innovazione Lorenzo Perra - un unico sistema per i pagamenti elettronici, l’accesso ai servizi, il wifi, ma anche per la gestione degli interventi nelle strade e delle crisi. È ciò che fanno le grandi città europee nel momento in cui iniziano a realizzare piani di innovazione a 360 gradi: creare un’infrastruttura cittadina digitale in grado di affrontare questa sfida. È ciò che vediamo per il futuro di Firenze”.
Sulla stessa onda anche il presidente della Camera di commercio di Firenze Leonardo Bassilichi che ha ribadito come "il digitale non sia solo la chiave del business ma anche il modo per poter vivere meglio il territorio per imprese e cittadini. Il progetto - ha continuato - mette insieme tutte le forze per andare in questa direzione e rendere Firenze più attrattiva e vivibile in modo che la rivoluzione digitale diventi moltiplicatore di crescita, come tutti gli studi dimostrano, e moltiplicatore di benessere, applicata ai servizi pubblici e alla vita di tutti i giorni”.
Grazie all'accordo siglato ieri, sarà possibile poi realizzare con Silfi e Sas un sistema di accertamento e diffusione per consentire che i dati sul territorio (strade, posizione dei lampioni, informazioni sul sottosuolo, numeri civici) vengano validati centralmente confrontandoli con gli archivi del Comune e poi diffusi alle partecipate secondo interfacce standard.
Anche i dati in realtime delle oltre 170 colonnine di ricarica elettrica (di cui è previsto il raddoppio nei prossimi anni) saranno esposti come Open Data, permettendo lo sviluppo di un numero crescente di app di mobilità elettrica e la riduzione della Co2 consumata in città. Un sistema che consentirà a chi si muove ‘in elettrico’ di conoscere la posizione della colonnina più vicina e prenotarne la ricarica. Con Publiacqua si potranno infine creare ‘isole digitali’ per consentire all’utente del fontanello di utilizzare il WiFi pubblico.
Anche la Regione Toscana, poi, ha messo in campo interventi per costruire "comunità sempre più intelligenti": tra questi ci sono gli investimenti per portare la banda larga nella località che ancora ne erano prive (34 milioni, cofinanziati dal Ministero) e quelli per attrezzarsi per la banda ultralarga (253 milioni, già destinati per 29 milioni). C'è quindi la scelta di creare una comunità dell'innovazione, anche tramite hackathon e contest, con la Regione pronta a mettere a disposizione di giovani e start up le proprie infrastrutture, piattaforme e banche dati per dar vita a nuovi servizi, in modo partecipato. C'è la disponibilità di open data. E di un cloud pubblico utilizzabile dall'universo della pubblica amministrazione e le città .
"Siamo stati la prima Regione in Italia a dar la possibilità di accedere ai nostri servizi attraverso Spid - ha sottolineato l'assessore regionale all'innovazione Vittorio Bugli - il nuovo codice unico con cui un cittadino può farsi riconoscere in rete. Due anni fa abbiamo poi tenuto a battesimo l'innovativa piattaforma Open Toscana, che raccoglie tutti i servizi a disposizione di cittadini e imprese, accessibili anche da tablet e smartphone in modo intuivo. L'impegno in questo momento è aiutare tutti i Comuni ad innovarsi".