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Firenze si riprende i Lupi di ToscanaPiano per altre 7 caserme

Accordo tra il vicesindaco e il ministro della Difesa. Il Comune diventa proprietario della caserma ai confini con Scandicci. C'è un progetto di valorizzazione per altre srutture militari

/ Redazione
Ven 18 Aprile, 2014
caserma lupi

Firenze torna in possesso da subito dei 30mila metri quadrati dei Lupi di Toscana, la caserma in stato di abbandono che si trova al confine con Scandicci. Scatta, invece, un piano di valorizzazione d'intesa con lo Stato per le altre sette strutture militari vuote o semivuote che insistono sul territorio fiorentino. Sono la Perotti al Gignoro, il comprensorio dell'ex ospedale militare di San Gallo, la Ex Florentia di via Pier Luigi da Palestrina, la Ferrucci di piazza Santo Spirito, la caserma Cavalli in piazza del Cestello, la Redi di via Venezia e la Torre degli Agli di via Lippi e Macia.

Il Comune si impegna a trovare una destinazione urbanistica alternativa per rendere appetibili questi spazi sul mercato. Poi lo Stato potrebbe prendere la decisione di venderli o metterli in un fondo immobiliare. Nel frattempo il ministero della Difesa accetta di trasferire i militari rimasti da un'altra parte. Questi i contenuti dell'accordo raggiunto ieri a Roma tra il vicesindaco di Firenze, Dario Nardella, e la ministra della Difesa, Roberta Pinotti.

Per i Lupi di Toscana si prevede un investimento da 60-70 milioni di euro che potrebbe portare alla nascita di una new town, 80-100 case popolari, 150-200 alloggi da mettere sul mercato. Per quanto riguarda le altre sette strutture militari, se l'operazione di vendita o di conferimento in altro modo sul mercato andrà in porto, il Comune di Firenze potrebbe ricavarne 20-25 milioni di euro, che è l'equivalente del 10% degli introti previsti.

Nardella non ha esitato a definire “storico” il patto siglato con la ministra Perotti. L'intesa è stata benedetta dal presidente del Consiglio Matteo Renzi che per anni si è battuto per riportare le caserme nell'orbita comunale. Rimane ora il fattore tempo. Lo stesso Renzi, infatti, ha fatto partire le lancette dell'orologio con una clausola: l'operazione potrà avere successo se si chiude entro un anno dall'accordo.