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Firenze punta sul turismo gay friendly. Concia: 'Siamo al lavoro'

L'assessore comunale spiega di essere pronta a stabilire nuovi interventi per superare il gap culturale e contrastare episodi di discriminazione come avvenuto in Calabria nei giorni scorsi. Presto corsi di sensibilizzazione per albergatori e ristoranti  

/ Redazione
Lun 24 Luglio, 2017
coppia gay omessualità

'Qui non si accettano nè animali, nè gay', questa è la risposta che il titolare di una guest house in Calabria ha recapitato ad una coppia di turisti napoletani che volevano trascorrere un fine settimana al mare. Una notizia che è rimbalzata sui social media e sulla stampa nazionale, provocando anche le reazioni di molte istituzioni italiane tra cui quelle dell'assessore al turismo del Comune di Firenze Anna Paola Concia, storicamente attivista per i diritti LGBT.

“L’Italia - ha commentato Concia - è secondo una recente ricerca, al primo posto fra le mete desiderate dal turismo omosessuale ma molti non la scelgono perché la considerano un paese arretrato, tanto che è solo all’ottavo posto come destinazione dei turisti Lgbt. Quello che è accaduto in Calabria nei giorni scorsi a due turisti gay rifiutati da una struttura ricettiva, episodio gravissimo, non fa che alimentare ancora di più quest’idea”.

L'assessore ha poi annunciato di essere già al lavoro per superare questo gap culturale. Nelle scorse settimane ha infatti incontrato Alessio Virgili, presidente dell’associazione Italiana Turismo Gay e Lesbica. “Firenze è una meta friendly per il turismo omosessuale” ha proseguito Concia. “Per questo, insieme ad Alessio Virgili, abbiamo deciso di organizzare in collaborazione con il Firenze Convention & Visitors Bureau, a partire da settembre, corsi di sensibilizzazione per albergatori e ristoranti con l’obiettivo di migliorare sempre di più l’ospitalità delle nostre strutture ricettive. Purtroppo, come dimostra l’esperienza calabrese, gli omosessuali sono ancora sottoposti a discriminazione e per diventare sempre di più meta gay friendly bisogna sensibilizzare le strutture ricettive”.