Sei mesi di studi, 4 anni di lavoro, 15 persone impiegate a tempo pieno, 350 ore di cesello per ognuno dei 28 pannelli, 3,5 tonnellate di bronzo, 15 di materiale refrattario, 440 kg di cera per realizzare gli stampi, 1 tonnellata di silicone per fare i calchi dei pannelli e dei fregi della cornice.
Sono i numeri della replica della Porta Nord del Battistero di Firenze, alta 5 metri per 3 di larghezza come l’originale di Lorenzo Ghiberti, eseguita da maestranze in grado di realizzare, ancora oggi, opere con le stesse tecniche e maestria di 600 anni fa.
Formatosi nella bottega del padre orafo, il giovane Lorenzo scolpisce e cesella il bronzo, materiale talmente duro da essere utilizzato per fare cannoni, come fosse oro. Un’impresa titanica che impegna il Ghiberti - aiutato dal padre orefice Bartoluccio e da una serie di aiutanti, tra cui il giovane Donatello - per 23 anni dal 1402 al 1424.
IL PROGETTO. La sostituzione della Porta Nord con una replica è parte di un progetto che ha compreso anche il restauro dell’originale, oggi visibile nel nuovo Museo dell’Opera del Duomo, eseguito dall’Opificio delle Pietre Dure e terminato a ottobre 2015. Si tratta di un progetto interamente finanziato con fondi privati messi a disposizione dall’Opera di Santa Maria del Fiore e della Guild of the Dome Association, di cui fanno parte imprenditori di tutto il mondo e di fedi diverse, con lo scopo comune di supportare i valori universali dell’arte.
La sostituzione della Porta Nord si è resa necessaria per motivi di conservazione, come in precedenza lo fu per la Porta del Paradiso. La replica è stata realizzata a Firenze dalla Galleria Frilli nella Fonderia Ciglia e Carrai. Fu, infatti, Aldo Marinelli della Galleria Frilli a realizzare la replica della Porta del Paradiso nel 1990 grazie ai dei calchi eseguiti al tempo del restauro del dopoguerra e alla generosità del mecenate giapponese Choichiro Motoyama, che finanziò l’operazione con 2 miliardi di lire. La replica fu trasportata a Parigi per esser dorata con il metodo galvanico, in sostituzione di quello a mercurio “fuori legge” in Italia per la sua tossicità.
LA STORIA. E’ il 1401 quando il giovane Lorenzo Ghiberti partecipa e vince il concorso indetto dall’Arte di Calimala per la realizzazione della seconda Porta, in ordine di tempo, del Battistero di Firenze, dopo quella di Andrea Pisano (1330 - 1336) e precedente alla Porta del Paradiso (1426 - 1452). La Porta Nord riprende fedelmente lo schema di quella di Andrea Pisano con 28 formelle istoriate a cornice mistilinea (quadrilobo), disposte in sette file di quattro, due per anta, che rappresentano storie del Nuovo Testamento. Nelle due file in basso sono, invece, rappresentati i 4 Evangelisti e i 4 Dottori della Chiesa. Il telaio contiene, agli angoli delle formelle, 47 testine di Profeti e Sibille, sei per fila tranne l’ultima in basso che ne presenta solo cinque. Tra queste l’autoritratto del Ghiberti con un turbante.
LA TERZA PORTA. Tra marzo e aprile 2016 anche la terza porta del Battistero, realizzata da Andrea Pisano andrà in restauro. Lo ha annunciato il presidente dell'Opera del Duomo di Firenze, Franco Lucchesi. In contemporanea, è stato poi spiegato, sarà realizzata una copia ad arte che andrà a sostituirla sul monumento come è stato nel 1990 per la Porta del Paradiso e oggi per la porta Nord. L'originale della porta di Pisano sarà collocato nel nuovo Museo dell'Opera come le altre due. Il tempo previsto per il restauro è di 3 anni, 1 anno in più rispetto alla porta Nord perchè dalle prime indagini sembra che la porta sia piuttosto danneggiata dal tempo.
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