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Finding Vivian Maier, anteprimaIl film sulla tata, reporter in segreto

Il film racconta la storia di una delle più grandi fotografe del XX secolo rimasta sconosciuta fino al ritrovamento nel 2010 di una scatola di negativi

/ Elisabetta Vagaggini
Mer 16 Aprile, 2014
Una foto di strada di Vivian Maier a Chicago

Nata in Francia nel 1926, Vivian Maier si trasferisce con la famiglia negli Stati Uniti negli anni '30. Dopo aver lavorato fin da giovanissima come commessa, si trasferisce a Chicago e già negli anni '40 diventa una tata di professione. E' una donna anticonformista, socialista, solitaria, che scatta fotografie continuamente. E' così che la descrivono le tre persone che la aiutano a sbarcare il lunario negli ultimi anni della sua vita: sono i tre uomini che lei stessa ha accudito negli anni '60 quando erano piccoli. Vivian Maier muore nel 2010 lasciando dietro di sé un solo tesoro: le migliaia di scatti realizzati proprio a Chicago. John Maloof, fotografo per passione e agente immobiliare per lavoro, sta cercando foto su Chicago per realizzarne un libro e si imbatte nella cassa di negativi realizzati da Vivian Maier.

E' da questa scoperta che nasce l'incredibile film Finding Vivian Maier, in programmazione a Firenze allo Spazio Alfieri (Via dell'Ulivo, 6) fino al 23 aprile, grazie alla rassegna CinemAdHoc di Quelli della Compagnia FST e Festival dei Popoli. Il film di John Maloof e Charlie Siskel, distribuito da Feltrinelli Real Cinema, racconta proprio la storia di Vivian Maier, una delle principali fotografe del XX secolo, misconosciuta fino al 2010 e oggi al centro di esposizioni in tutto il mondo (la più recente è in corso, nel castello di Tours, in Francia).

“Ho ottenuto il permesso di accedere alle sue cose, quintali di strani oggetti che le erano appartenuti: così ho potuto iniziare il mio lavoro investigativo - racconta Maloof - ma più cose scoprivo sul suo conto, più aumentavano le domande. Le sarebbe piaciuto quello che stavo facendo? Perché aveva nascosto al mondo le sue foto e la sua vita personale? Chi diavolo era questa donna che iniziava a sembrare una figura mitologica? La mia ossessione ci ha spinti a "collezionare" interviste e aneddoti provenienti da ogni parte del mondo”.

Il risultato è un ritratto appassionante, fatto di luci e ombre, verità e bugie: “Il nostro film - spiega Siskel - rivela un lato oscuro della Maier, più oscuro di quanto avrebbe voluto mostrare agli altri, e di quanto era finora noto. Questa, però, è solo un tratto della sua storia. Vivian Maier è stata una sorta di spia: ha catturato, spesso accompagnata dai bambini delle famiglie borghesi di cui si occupava, l’umanità così com’era, e ovunque si trovasse: tra le baracche come nei sobborghi residenziali. Era una outsider, e ciò le regalava una forma di empatia per gli emarginati che spesso ritraeva. Parlava di sé, scherzosamente, come di una donna misteriosa. Proteggeva la sua vita privata con accanimento e si professava indipendente dai valori borghesi delle famiglie con le quali viveva. È probabile però che, segretamente, abbia desiderato di vivere quegli stessi legami familiari ai quali assisteva da decenni: legami che durante la sua infanzia erano stati recisi”.

Biglietti: intero € 7,50 • € 6,00 ridotto (per soci Unicoop Firenze e correntisti Banca di Cambiano). Info www.quellidellacompagnia.it