Un progetto che impegnerà l'associazione amiatina per l'intero 2011 col fine di realizzare un catalogo dettagliato di tutte le produzioni agricole del territorio, continuamente aggiornabile e che riduca al minimo la distanza tra produttore e consumatore. Un catalogo che conterrà, oltre alle singole descrizioni, anche una vera e propria mappatura delle colture. "Fornirà a tutto il comprensorio interessato un vero e proprio biglietto da visita - spiegano i responsabili del progetto - in grado di produrre evidenti ricadute per l'economia locale, promuovendo concretamente un territorio che merita di rimanere incontaminato e fornendo un indispensabile stimolo per caratterizzare e differenziare le nostre produzioni agroalimentari".
Un'operazione ambiziosa, prima in Italia nel suo genere, rivolta a tutti i protagonisti della filiera alimentare, che prevede azioni che vanno dall'orientamento al consumo critico, alla promozione e valorizzazione della cultura e della produzione enogastronomica locale.
"Il progetto di genomamiata - dichiara l'assessore allo sviluppo rurale della provincia di Grosseto, Enzo Rossi - è importante per far conoscere i prodotti tipici e di qualità del nostro territorio. Un lavoro di comunicazione, informazione e diffusione che assume ancora maggiore rilevanza in un periodo come quello attuale, in cui fondamentale è mettere in risalto il valore delle nostre produzioni, in un contesto nazionale e internazionale dominato dalla mancanza di tipicità e dalla bassa qualità dei prodotti".
L'Associazione genomamiata
È nata nel 2003 con un obiettivo ben preciso: la salvaguardia, la conservazione e la valorizzazione del genoma (o patrimonio genetico) autoctono di piante ed animali domestici dell'Amiata.
L'Associazione opera in tutti i comuni delle Comunità Montane Amiata Grossetano e Senese attraverso la promozione della ricerca e dello studio sulle tecniche e sui metodi tradizionali di riproduzione, di coltivazione e di allevamento delle piante e degli animali recuperati. Scopo di genomamiata è anche quello di diffondere le conoscenze acquisite, organizzando iniziative di studio, come convegni, corsi didattici e informativi, campagne di promozione e divulgazione sulla biodiversità autoctona. Negli anni sono state attivate importanti collaborazioni con gli organi tecnici e politico-economici che operano sul territorio, per accreditare la certificazione di filiera legata ai tipi genetici recuperati e alle produzioni tradizionali da questi derivate, qualificandole con apposito marchio di garanzia che ne distingue la specificità peculiare.