L’Assessore alla cultura del comune di Figline promuove una mostra allestita sulla scia del successo ottenuto due anni fa con l’esposizione delle opere del “Cigoli” e che anche in questa occasione ha tra gli enti promotori la Galleria degli Uffizi, la Provincia di Firenze, la Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico e etnoantropologico e per il Polo museale della città di Firenze e la Soprintendenza per i beni architettonici, paesaggistici, storici artistici e etnoantropologici per le Province di Firenze, Pistoia e Prato.
Ventidue opere scelte dagli Uffizi per una mostra curata da Angelo Tartuferi, Direttore del Dipartimento di Arte medievale della Galleria dell’Accademia, che descrive quello che il critico Roberto Longhi definì “il periodo d’oro” dell’arte italiana.
Assente dalla mostra la pala omonima del Maestro di Figline, troppo danneggiata per affrontare in viaggio anche se di pochi metri, è vicinissima però alla sede della mostra e visitabile. “Questa scelta si basa su dei principi – ha dichiarato Antonio Natali – una pala come quella non deve essere spostata e noi non chiediamo quello che, come Uffizi, non presteremmo mai”.
Ad ospitare la mostra sarà il Palazzo Pretorio in piazza San Francesco, dove ad ingresso gratuito saranno allestite quattro sale con ventidue opere provenienti da varie chiese del territorio, da collezionisti privati e dalla Galleria degli Uffizi, con l’obiettivo di presentare gli esemplari qualitativamente più elevati della produzione artistica fra quelli del territorio di Figline e nelle sue immediate vicinanze, per il periodo compreso tra la seconda metà del Duecento e la prima metà del Quattrocento.
Di grande interesse le presenze del Maestro della Maddalena – uno degli esponenti più rappresentativi della cultura pittorica fiorentina duecentesca -, nonché quella del Maestro di Varlungo. La grande Maestà frammentario di quest’ultimo artista, uno dei primi adepti della rivoluzione Giottesca, si trovava infatti nei primi decenni del secolo scorso presso la Casagrande Serristori ed una sua originaria destinazione in territorio figlinese appare quanto meno ipotizzabile.
Spiccano tra le opere esposte anche il San Cristoforo di Bicci di Lorenzo, la Madonna col Bambino di Lorenzo Ghiberti, il Trittico di San Giovenale di Masaccio.
Per la prima volta, inoltre, si è effettuata la ricomposizione provvisoria del Trittico di Giovanni di Tano Fei, alias Maestro del 1399. Tra le opere pregevoli anche il Trittico di Mariotto di Nardo – concesso dalla Cassa di Risparmio di Prato – che fu dipinto nel 1424 per la Cappella Serristori nella chiesa di San Francesco a Figline su commissione di Bernardo di Tommaso Serristori.
Oltre alle opere esposte si potrà ammirare presso la Collegiata di Santa Maria, in piazza Marsilio Ficino anche la “Madonna in trono col Bambino, angeli e i santi Elisabetta d’Ungheria e Ludovico di Tolosa” del Maestro di Figline, mentre presso la Chiesa di San Francesco si potranno osservare gli affreschi della Sala del capitolo e del transetto di Francesco d’Antonio nella controfacciata della Chiesa.
Scrive nel catalogo Antonio Natali, Direttore della Galleria degli Uffizi “Ce ne sono di città anche piccole che - incuranti d'un qualsiasi pretesto o magari trovandone uno vacuo - riescono a importare un'esposizione prefabbricata che ostenti un nome civetta: un finto Caravaggio, un Leonardo fasullo, un Michelangelo presunto, trovano sempre qualcuno disposto a farne vessillo d'una mostra e a sfoggiarli in epigrafe. Ed è assai probabile che l'esposizione riscuota anche successo: almeno fin quando la gente non si stuferà d'essere aggirata. Cosa che verisimilmente avverrà, ma con molta più lentezza di quanto si potrebbe presumere, giacchè solo un affinamento del gusto e un'educazione delle coscienze possono consentire il disvelamento di quegl'inganni. ma per ora - con la scuola che trascura l'insegnamento della storia dell'arte e la televisione che seguita a glorificare miti abusati e luoghi comuni - si può solo sperare che il pubblico delle mostre, forte della sua curiosità, si stanchi dei feticci e pretenda cose nuove."
L’esposizione sarà presentata sabato 16 ottobre alle ore 15.30 al teatro Comunale Garibaldi, mentre l’inaugurazione si terrà alle ore 16.30 al palazzo Pretorio.
Orari:
Palazzo Pretorio: feriali e festivi 9-13, 15-19.
(Chiusura il 25 dicembre 2010 e 1 gennaio 2011)
Visita presso la Collegiata di santa Maria
Feriali e festivi 8-12 e 16-19
Visita presso la Chiesa di San Francesco
Feriali e festivi 8-12 e 16-19
Chiuso il venerdì mattina
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Maestro di Varlungo