Fidi Toscana cerca un rilancio come motore di sviluppo per le 50mila piccole e medie imprese affidate. In questa direzione sarà importante l'approvazione nel giugno prossimo del bilancio 2013 e l'indirizzo che la Regione vorrà imprimere per il futuro alla prossima assemblea della società con la fusione di Confidi. L'obiettivo è quello di allargare la capacità di risposta alle esigenze delle imprese.
Ieri la società spa, che vede la Regione prima azionista con il 49% e che ha per finalità la crescita delle imprese facilitandone l'accesso al credito, è stata al centro del dibattito in Consiglio regionale. L'attività di Fidi Toscana – ha sottolineato l'assessorato alla attività produttive - è gravata dai minori investimenti delle aziende e dalla difficoltà nell'ottenere finanziamenti. Il trasferimento di risorse non avviene perché la bufera della crisi non accenna a mordere la presa.
Ecco qui di seguito i futuri capisaldi di azione della Fidi Toscana indicati nell'intervento al parlamentino regionale. L'ampliamento delle forme tecniche garantibili; lo sviluppo di nuovi prodotti di garanzia, dell'attività di consulenza, del commerciale anche attraverso il rafforzamento della rete, e lo sviluppo dell'attività anche in nuovi territori e mediante nuovi canali distributivi; la costante attenzione alla gestione dei rischi; l'efficiente allocazione e gestione dei fondi disponibili; il proseguimento dell'attività di razionalizzazione dei costi; l'allineamento a best practice dei processi operativi di core business; la valorizzazione e sviluppo delle competenze presenti in organico.