Cultura/ARTICOLO

'Facciamo presto!' i tesori salvati dal terremoto in mostra agli Uffizi

Dal 28 marzo al 30 luglio esposti a Firenze i capolavori scampati al sisma nelle Marche per raccogliere fondi per la ricostruzione

/ Costanza Baldini
Mar 28 Marzo, 2017
Il terremoto nelle Marche

'Facciamo presto! Marche 2016 - 2017: tesori salvati, tesori da salvare' è il titolo della mostra che vedrà agli Uffizi una selezione di opere provenienti dalle cittadine e dai paesi dell'entroterra appenninico delle Marche meridionali, luoghi colpiti dal terribile terremoto che ha quasi distrutto o reso inagibili le chiese, i palazzi e i musei dove questi oggetti d'arte erano custoditi fin dalla loro origine. Questi edifici per lunghi anni saranno una vera e propria giungla di tubi innocenti e di impalcature, occorreranno infatti decenni per far tornare le opere nella loro sede originaria, dopo che la protezione civile le ha portate in salvo in fretta e furia per sottrarle alla distruzione.

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La mostra è dunque un’opportunità eccezionale per far conoscere al pubblico alcuni tesori dei territori dell’entroterra marchigiano meridionale. Le opere esposte sono tra le gemme più preziose di un territorio che sorprende per la ricchezza straordinaria del suo patrimonio d’arte e di storia, una raffinata raccolta di dipinti su tavola e su tela, di sculture lignee, tessuti e oreficerie. Le opere d’arte esposte sono state scelte con il criterio di rappresentare tutto il territorio marchigiano colpito dal sisma, molto vasto e comprendente parte delle province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata, nonché gli enti coinvolti nella tragedia in quanto proprietari di questi stessi beni, vale a dire le Diocesi, i Comuni, gli Ordini religiosi regolari maschili e femminili.

Sono state scelte opere di Lorenzo d'Alessandro, Carlo Crivelli, Niccolò Alunno, Paolo da Visso, Benedetto di Marco, Cola dell'Amatrice, Marco Plamezzano, Simone De Magistris, Andrea Boscoli.Giovan battista Gaulli detto il Baciccio, Pier Leone Ghezzi. Apre l'esposizione il capolavoro della pittura marchigiana del Quattrocento la pala raffigurante l'Annunciazione e il Cristo in pietà del Museo di Camerino realizzata da Giovanni Angelo d'Antonio da Bolognola. Da segnalare è anche un capolavoro di oreficeria: il Reliquiario donato nel 1587 a Montalto Marche da Papa Sisto V. In mostra anche tre campane recuperate dai crolli dei campanili della chiesa del Castello di Carpignano, della chiesa di San Francesco ad Arquata del tronto e della Torre civica della stessa cittadina. Chiude il percorso il manoscritto autografo de l'Infinito di Giacomo Leopardi proveniente dal Museo di Visso.

Le Gallerie degli Uffizi daranno anche un aiuto concreto ai luoghi del sisma: di ogni biglietto che verrà acquistato per accedere agli Uffizi nel periodo della mostra verrà destinato € 1,00 (o € 0,50 in caso di biglietto ridotto della metà riservato ai giovani tra i 18 e i 25 anni) al risanamento dei danni inferti dal terremoto al patrimonio marchigiano.

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