“Non è necessario né opportuno spostare la Venere del Botticelli”. Antonio Natali, direttore della Galleria degli Uffizi, rifiuta l'ipotesi di spostare l'opera del Botticelli alla Reggia di Venaria di Torino per l'Expo 2015.
La proposta, avanzata nei giorni scorsi dal critico d'arte Vittorio Sgarbi, è girata sui media locali. Il direttore degli Uffizi, però, non ha mai ricevuto la richiesta ufficiale. Quella – ha fatto sapere la soprintendente al Polo museale Acidini – deve arrivare dal ministero. Se poi arrivasse, Natali è pronto a ripetere il suo diniego.
Perché? Nel 2007 compilò per gli Uffizi una lista di 23 opere che lui stesso giudicava non idonee ad essere trasferite all'estero, ma nemmeno in altre parti d'Italia. Tra queste, c'è appunto la Nascita di Venere del Botticelli.
Altra caratteristica che il direttore Natali ritiene imprescindibile: assieme alle altre opere della lista, la Venere ha qualcosa in più perché 'connota' il patrimonio culturale degli Uffizi, ovvero è un'opera d'arte che si identifica con Firenze e con la Galleria. Dunque meglio lasciarla dove sta.
Neanche l'ipotesi di una cospicua somma in denaro smuove Natali. E bacchetta la cultura di questi tempi che trasforma i capolavori in feticcio, opere reliquie da venerare. Comunque non sarebbe la prima volta che l'opera uscisse dalla sua sede naturale. Accadde negli anni ’30, sotto il regime fascista, quando fu inviata a Londra e Parigi.