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Europeana Fashion: intervista a Alessandra Arezzi Boza

La coordinatrice e responsabile communication and content manager illustra il progetto "Europeana Fashion"

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
Come è nato il progetto di digitalizzazione degli oggetti legati alla moda, Europeana Fashion?

L'idea del progetto si è concretizzata da una summa di esperienze professionali , di conoscenze, sulla base di una constatazione molto semplice: da un lato negli ultimi anni, un pubblico sempre più ampio ha sviluppato un’attenzione crescente per la moda e i suoi contenuti a fini di ricerca, formazione  ma anche  per curiosità e interesse  generale; dall’altro lato vi era un’evidente carenza di archivi digitali con contenuti di moda strutturati, affidabili nei quali poter fare delle ricerche mirate. Oggi infatti la ricerca di questi materiali digitali è difficile e rischia di diventare ancora più complessa, in quanto i contenuti digitali sulla moda continuano ad aumentare in modo esponenziale e non organizzato .
Oltre a questo la  moda, pur essendo un tema importante  e molto ricercato, non era un soggetto presente su Europeana, la Biblioteca Digitale europea (http://www.europeana.eu), che propone attualmente on-line più di 24 milioni di oggetti digitali, relativi a diversi domini del  patrimonio culturale, provenienti da più di 2.000 musei, biblioteche e archivi europei.
Inoltre l’avvento dell'era digitale, lo sviluppo e la disponibilità di nuove tecnologie si sono dimostrate fondamentali per consentire alle diverse istituzioni della moda di affrontare e risolvere i vari  problemi legati alla conservazione ma allo stesso tempo all’accesso alle collezioni.
Internet è diventato la principale fonte di informazioni per il mondo della moda e per la sua industria grazie ad una vasta gamma di siti web, portali, blog, social network, ecc. La dimensione virtuale è ormai  uno spazio imprescindibile per la creazione, la diffusione, il consumo e lo studio della moda che  richiede di essere esplorato a livello globale. Creare un portale specializzato  e organizzare  le crescenti quantità di  contenuti prodotti all'interno del web è diventata una necessità  per lo studio contemporaneo della moda.
Partendo da queste premesse, due anni fa un team di esperti, formato da Alessandra Arezzi Boza (curatrice e consulente, che ha lavorato con musei e gli archivi di importanti brand privati), Marco Rendina (ricercatore ed esperto di nuovi media) e Dieter Suls (che ha coordinato, presso il Mode Museum di Anversa, un progetto locale sul Fashion), ha deciso di proporre, con il coordinamento della Fondazione Rinascimento Digitale (una fondazione senza scopo di lucro che si occupa della conservazione dei Beni Culturali digitali mediante  l’uso di  tecnologie ICT), un progetto che riunisse i musei  e le più importanti istituzioni private europee per costituire un unico archivio on-line di moda, collegato alla Biblioteca Digitale europea, Europeana. Il progetto è stato poi sottoposta alla Commissione Europea, che ha deciso di co-finanziarla nell'ambito del programma per la competitività e l'innovazione (CIP ICT-PSP). E così, dal 1 ° marzo 2012, questa idea è diventata realtà, ed il progetto Europeana Fashion è stato inaugurato a Firenze.
Esistono esperienze simili?
No, questo è il primo tentativo di riunire in un’unica collezione diversi materiali e contenuti di moda provenienti da archivi pubblici e privati e da musei. E il fatto di essere riusciti per la prima volta a riunire istituzioni e contenuti così importanti e farle dialogare prima, e collaborare dopo, su temi comuni ma che ognuno fino al momento ha affrontato in modo diverso  è il primo grande successo di questo progetto che in questo senso è davvero Europeo e mira a diventare globale.

Da chi è finanziato il progetto?

Europeana Fashion è un progetto triennale co-finanziato dalla Commissione Europea. Il budget totale del progetto è di 3,3 milioni di euro e il contributo CE di 2,6 milioni (80% dell'intero importo), il restante 20% proviene dai partner consorziati.


Quali dati saranno inclusi nell'archivio? Può citare alcuni contributi insoliti?
Il portale Europeana Fashion riunirà un in un unico ambiente contenuti digitali sulla moda e sui più diversi  oggetti ad essa connessi, dagli abiti storici agli accessori, dalle fotografie ai manifesti, ai disegni, ai bozzetti, ai video, dai cataloghi fino ai look-book, e molto altro ancora : tutto materiale proveniente dai musei, dalle biblioteche e dagli archivi pubblici e privati più importanti ​​d’Europa. Le collezioni di queste istituzioni rappresentano sia in termini qualitativi  e quantitativi,  una consistente percentuale del patrimonio mondiale sulla moda, con una particolare attenzione al Novecento e alla moda contemporanea, ma anche a tutti gli aspetti interdisciplinari di questa materia. Inoltre uno dei risultati più importanti di Europeana Fashion è quello di aver coinvolto anche archivi aziendali di importanti brand e di  fotografi del settore. La compresenza di archivi aziendali e istituzioni garantisce a  Europeana Fashion non solo dei contenuti finora inediti, ma anche diverse competenze e diversi approcci per quanto riguarda i contenuti, con una forte attenzione alla comunicazione e alla creatività..


Come verrà aggiornato il portale?

Tutte le istituzioni coinvolte nel progetto (pubbliche e private) hanno un forte interesse a mantenere il progetto attivo, non solo da un punto di vista finanziario, ma anche da quello dell’ampliamento dei contenuti. E dal momento che la moda è un tema molto ricercato on-line, e che potenzialmente potrebbe attrarre un vasto pubblico ad  Europeana anche dopo la fine del progetto,  il progetto Europeana Fashion sarà mantenuto attivo e sostenuto dalla futura Fondazione Europeana Fashion, un'organizzazione che sarà composta dagli attuali partner e dagli eventuali altri che si vorranno associare.