Solo chi ama spingere sui pedali, sentire il vento che batte sul volto o quello che aiuta, da dietro, ad andare ancora più veloce, solo chi si emoziona a correre gustandosi il panorama, annusando l'aria, riempiendo i polmoni di bellezza e gli occhi di colore, può capire il senso dell'Eroica. Percorrere strade e raggiungere traguardi, ripartire, immergersi in una natura che regala serenità, che riporta in contatto con il mondo e certe volte, porta anche indietro nel tempo. Una corsa dal sapore antico, quella che si tiene ogni anno a Gaiole (e che a primavera si corre, dallo scorso anno anche a Buonconvento) a cui il patron Giancarlo Brocci dette vita nel 1997, cercando di riportare per strada quel ciclismo che come ama ricordare lui stesso “fece scrivere un bel po' di storia e tanta letteratura italiana, con l'intento di ricercare le radici autentiche di uno sport bellissimo, con una grande anima popolare, nonché per riscoprire la bellezza della fatica e il gusto dell'impresa”.
Un'idea romantica che abbracciarono quasi vent'anni fa 92 persone e che oggi ne richiama oltre seimila. E saranno in tanti anche quelli che parteciperanno alla storica corsa anche a Buonconvento, per l'Eroica di primavera organizzata dalla Pro Loco, che aprirà i battenti dal 28 aprile fino al 1 maggio, in uno dei borghi più belli d'Italia, tra strade bianche e paesaggi patrimonio dell'Umanità.
Retrò sarà anche l'abbigliamento, come da tradizione, così come le biciclette d'epoca o vintage, come richiede il rigido regolamento per fare un vero salto indietro nel passato e magari stare attenti anche all'immagine, facendosi crescere il baffo, arricciandolo, modellandolo, come facevano una volta. E poi le maglie, le scarpe, le borracce. Negli occhi di chi corre la voglia di sfidare se stessi, di intraprendere un viaggio che è più di una corsa ma un vero e proprio modo di vivere la vita.
L'Eroica infatti, come ricorda sempre Brocci “è un esempio di valorizzazione del patrimonio ambientale, di stile di vita sostenibile, di ciclismo pulito, un mondo dove ognuno fa l'eroico a modo suo, l'importante è dimostrare che ci si può sacrificare col sorriso per una passione sana”.
Un amore per le due ruote che farà pedalare appassionati provenienti da tutto il mondo lungo quattro percorsi che partono da Buonconvento per allungarsi verso i vigneti di Montalcino o la Valdorcia patrimonio Unesco, toccando anche Bagno Vignoni, San Quirico d'Orcia, Pienza, la città ideale e il cuore delle Crete Senesi, con Montisi e Trequanda.
Percorsi senza tempo e poi ancora ristori d'epoca, dove i ciclisti potranno rifocillarsi con i piatti della tradizione locale e conoscere questo spicchio di Toscana anche attraverso una scodella di pici, dopo aver corso seminando fumo bianco che si innalza da strade sterrate per mischiarsi in cielo con nuvole vaporose. Perchè il ciclismo è anche questo: fatica, sudore, sfida. Emozione.
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