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Equitazione per non vedenti a Firenze con Chatter Box

Un supporto per cavalcare in autonomia nelle gare sarà in uso al Centro Equestre Fiorentino

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
equitazione
Anche i non vedenti a Firenze potranno cavalcare e partecipare a gare di equitazione in autonomia. Questo grazie alla Chatter Box o “scatola chiacchierante” che sarà in uso al Centro Equestre Fiorentino. Si tratta di un sofisticato sistema di sensori, capaci di rilevare un ostacolo in movimento a una distanza massima di 5-6 metri, e di segnalarne con opportuni messaggi vocali la distanza. Il suo utilizzo è finalizzato ad aiutare il cavaliere non vedente nella disciplina equestre e in particolar modo nell'attività di dressage, avvisandolo acusticamente quando è il momento di far cambiare direzione al cavallo.
La Chatter Box è stata presentata ieri in Palazzo Vecchio dal vicesindaco e assessore allo sport Dario Nardella, dal suo inventore Emanuele Ricciardi, dalla presidente del Centro Equestre Fiorentino Francesca Gentile e dal presidente provinciale dell’Unione Italiana Ciechi Antonio Quatraro.

Il principio di funzionamento è simile al sonar di un sommergibile
: ogni sensore invia nell'etere impulsi ad ultrasuoni e ne rileva successivamente l'eco di ritorno. Il tempo trascorso tra l'invio di un impulso e la ricezione della eco relativa, indica la distanza rilevata, resa nota attraverso un messaggio vocale. Il sistema, di poco ingombro, è composto da un Pc portatile e da sei “scatoline parlanti” totalmente indipendenti tra loro e posizionate intorno al perimetro del campo recintato per il dressage (ogni scatolina ha un raggio d'azione di circa 30 gradi per una distanza massima di 6 metri).

Pensata e realizzata nell'arco di circa 7 mesi, la Chatter Box è un prototipo funzionante che già permette a ipovedenti e non vedenti di effettuare correttamente e in totale autonomia le tecniche equestri di dressage in campo agonistico e non. Una volta ultimata la fase di testing, lo stesso dispositivo potrà trovare impiego, con le opportune modifiche, anche in altre discipline sportive per ipovedenti e non vedenti.
“Anche per chi non vede l’equitazione può diventare un’opportunità per vivere insieme agli altri momenti di sano divertimento – ha detto Quatraro –. Quando a tutto questo si aggiunge la tecnologia, che riesce a dare informazioni in tempo reale al cavaliere sulla direzione da seguire, rendendolo così più autonomo, alla gioia del rapporto con l'animale si aggiunge il gusto intrigante del fare da sé. Insomma, quel senso di leggerezza che si prova quando siamo in condizione di decidere liberamente, senza il patema d'animo di dipendere dall'aiuto esterno”.