Qualche piccolo segnale positivo inizia a manifestarsi, l'economia torna a muoversi in Toscana, seppur a ritmo moderato, sulla linea di quanto avviene nel resto d'Italia. Una ripresa segnata anche dal consolidamento dei consumi anche se gli investimenti - invece - sono ancora stagnanti, in particolar modo per l'ncertezza del quadro congiunturale. Una fotografia della regione che emerge dal Rapporto della Banca d'Italia.
A livello di imprese la crescita dell’attività produttiva è proseguita a un ritmo contenuto anche nel 2016. Notizie positive arrivano dal settore industria, dove fatturato e produzione sono lievemente aumentati, soprattutto per le unità di maggiore dimensione. Benefici anche per le imprese dei servizi, dovuti in gran parte alla crescita dei consumi e dei flussi turistici. Proprio nel settore turistico, è emerso il boom degli affitti nelle case private che sono diventate un’importante componente dell’offerta ricettiva. Segnali meno incoraggianti arrivano invece dal settore delle costruzioni che ha vissuto un anno stagnante, nonostante l’impulso derivante dalla crescita delle transazioni immobiliari.
Il mercato del lavoro ha invece beneficiato della moderata crescita dell’economia: gli occupati sono aumentati soprattutto nell’industria in senso stretto e, in misura minore, nei servizi, a fronte di un nuovo calo nelle costruzioni. L’incremento ha riguardato in misura più accentuata la fascia dei lavoratori più anziani, anche a seguito delle recenti riforme pensionistiche.
Nel 2016 sono cresciuti anche i consumi - da parte delle famiglie - dei beni durevoli e delle transazioni immobiliari. Un aumento dovuto anche al miglioramento delle condizioni occupazionali ha sostenuto i redditi da lavoro. Le famiglie hanno finanziato tali spese anche ricorrendo all’indebitamento: il credito al consumo e i mutui sono saliti.
Ed a proposito di credito al termine del 2016 i prestiti all’economia sono rimasti sugli stessi livelli di un anno prima. Per le famiglie la dinamica è stata positiva mentre i finanziamenti al settore produttivo hanno invece segnato un leggero calo, riconducibile prevalentemente alla debole domanda per investimenti.
Il Rapporto della Banca d'Italia ha anche analizzato la spesa delle amministrazioni toscane nel triennio 2013-15, spesa che secondo la ricerca è rimasta sostanzialmente invariata. La parte corrente è aumentata e le entrate correnti sono cresciute, una tendenza - quest'ultima - proseguita anche nel 2016. Alla crescita delle entrate comunali - secondo la Banca d'Italia - ha contribuito anche l’imposta di soggiorno che in Toscana è più diffusa rispetto alle altre regioni italiane.