Made in Toscana/ARTICOLO

Ecologica e multifunzionale: ecco la Toscana agricola

Certificato e impegnato nella tutela del paesaggio: ecco come appare il settore nell'indagine di Unioncamere presentata oggi all'Expo Rurale

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
Sono otre 43mila le imprese agricole della Toscana, oltre la metà delle quali (51,3%) si concentrano nell’Area Vasta Centro-Meridionale (province di Arezzo, Grosseto e Siena). Un numero che negli ultimi dodici mesi ha subito una riduzione dell’1,5% delle imprese registrate, che si inserisce nel più ampio fenomeno di abbandono delle campagne testimoniato dai dati provvisori del 6° Censimento generale dell’agricoltura.
Parallelamente alla diminuzione del numero delle imprese, cala anche la Superficie Agricola Utilizzata in Toscana, che si è ridotta del 11,7% negli ultimi 10 anni, a fronte di una contrazione molto più contenuta a livello nazionale (-2,3%).

Questi alcuni dati di partenza dell’indagine sul mondo agricolo dal titolo "Un’analisi del ruolo delle imprese agricole nel contesto regionale alla luce dell’evoluzione degli scenari internazionali", elaborata dall’Ufficio Studi di Unioncamere Toscana e presentata oggi nell’ambito di Expo Rurale 2011 durante il convegno organizzato con la Regione Toscana, nel corso del quale sono state anche premiate le Imprese Storiche dell’agricoltura toscana che svolgono ininterrottamente la loro attività da oltre un secolo.

L’indagine, realizzata attraverso interviste somministrate nel mese di luglio ad un campione di 500 imprese rappresentative dell’universo delle imprese agricole toscane, conferma un panorama di piccole imprese: nonostante dal Censimento emerga una crescita della dimensione media delle aziende toscane in termini di Superficie Agricola Utilizzata da 7 a 10 ettari per azienda, il numero medio di addetti rimane estremamente contenuto: 2,3 addetti non stagionali per impresa.
Un dato positivo riguarda la multifunzionalità dell’agricoltura toscana, con oltre il 21% delle imprese agricole che svolge attività di agriturismo, percentuale che sale al 32,8% quando il titolare è donna e al 39,6% quando l’imprenditore è laureato.
Quanto al ritratto dell’imprenditore agricolo tipo, si tratta di un uomo di età compresa fra i 50 e i 64 anni, con al massimo un titolo di studio di scuola media inferiore.

Venendo al rapporto con i mercati si scopre che consorzi e cantine fanno mediamente realizzare il 37,7% del fatturato delle imprese, mentre il 27,5% del fatturato è realizzato attraverso la vendita diretta al consumatore finale. Molto poco utilizzato il commercio elettronico (0,7%).
L’export rimane una eccezione: la quota di imprese esportatrici è infatti pari all’11% del totale. Diverso il caso dei viticoltori (il 37,1% vende all’estero) e dei florovivaisti (24%).

Da segnalare la rilevanza delle certificazioni di qualità, utilizzate dal 60% delle imprese e che riescono ad alzare nettamente i livelli di redditività.
Infine, fra le funzioni ambientali e sociali dell’agricoltura al primo posto nella percezione degli agricoltori si colloca la conservazione e la tutela del paesaggio (64,7% degli agricoltori), seguita da tutela e sicurezza della qualità degli alimenti (39,8%), dalla valorizzazione dei prodotti tipici locali (36,9%) e dalla prevenzione dell’erosione del suolo (30,8%).
Fra le richieste avanzate dal mondo agricolo, invece, spicca la necessità di politiche per favorire la tracciabilità del prodotto, ritenute molto utili dal 47,4% e abbastanza utili dal 27,6% degli intervistati, seguita dalla richiesta di interventi a sostegno dell’accesso al credito, molto o abbastanza utili per il 70% delle imprese.