Cultura/ARTICOLO

DotLine: gran finale con MIRA

Giovedì 29 marzo ultimo appuntamento della stagione della danza contemporane allo spazioK di Prato

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
Fosca, MIRA – 02foto di MarkKellbergBassa
Ultimo appuntamento della stagione per DotLine giovedì 29 marzo, allo spazioK di Prato alle 21, con la Produzione Fosca che presenta MIRA.Amazed playing people, progetto di creazione collettiva che indaga sulla dimensione performativa del rocker, della rock star e degli accadimenti in un live mettendolo in relazione con "La Tempesta" di Shakespeare.

Un tentativo di riscrittura del testo utilizzando l’andamento di un concerto.
Nasce dal desiderio di essere qualcosa di altro da sé senza artefici, con onestà e aderenza, senza censura. E dalla curiosità spinta di concedersi l’impossibile. Con sincerità. Solo desiderio, passione, rabbia e un probabile senso di sé. Niente di sicuro, quindi, se non la manifestazione dei corpi dei perfomer nell’esplosione del limite tra l’esibizione e l’esposizione. La scrittura della scena si avvale dell’autorialità degli attori coinvolti, in un tentativo indigeno di linguaggio, cercando di creare una strada di elaborazione linguistica autonoma che cerca la fuga da sé stessa, dai codici, dal canone, smarginando e ricomponendosi nei resti. Mira vuole essere un sentimento e un divertimento prima di essere uno spettacolo. Mira vuole essere un gesto inqualificabile e inebriante. Un’isola delle possibilità.

Materiale di riferimento dell’elaborazione linguistica della scena: La Tempesta di W.Shakespeare, Manoscritto trovato a Saragozza di J.Potocki, Le grandi interviste di Rolling Stone, Le porte regali: saggio sull’icona di P.Florenskji, L’essere abbandonato di J-L Nancy, Guida ragionevole al frastuono più atroce di L.Bangs, Rock’n’roll virus di W.S.Burroughs e una serie innumerevole di pezzi musicali.
Lo spettacolo rientra nell’ambito dell’iniziativa is it my world?, organizzata da Kinkaleri presso la propria sede pratese; non propriamente una rassegna nè una stagione e nemmeno un festival, si tratta piuttosto di unanarrazione, in cui si intrecciano percorsi e traiettorie, occasioni, pratiche, visioni e suoni, coinvolgendo importanti artisti della scena contemporanea italiana e straniera.