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Donne migranti: ascolto e aiuto

Da aprile il nuovo servizio sarà attivo presso il centro "La Fenice" di Firenze

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
Uno sportello di ascolto psicologico dedicato alle donne migranti. Si tratta del nuovo progetto pilota, frutto della collaborazione tra l’Associazione Nosostras e l’Istituto di Terapia Familiare di Firenze (Servizio intercultura) e realizzato con il sostegno dell’Amministrazione comunale. Oggi il nuovo servizio, che aprirà i battenti ufficialmente a metà aprile, è stato presentato dall’assessore alle politiche sociosanitarie, dalla presidente dell’Associazione Nosostras Laila Abi Ahmed e da Giancarlo Francini dell'Istituto di terapia familiare di Firenze.
“L’Amministrazione comunale sostiene questo progetto anche con l’accesso ai fondi europei – ha spiegato l’assessore –, perché rappresenta un servizio utile per facilitare l’integrazione dei migranti nella nostra città. Una integrazione che passa attraverso la comprensione e l’osservanza delle regole della nostra società nel rispetto degli orientamenti di ciascuno. E in questo ambito la sfera psicologica riveste un rilievo fondamentale”.
Il progetto si inserisce nell’ambito dell’attività dello sportello Ponte (il centro plurilingue di orientamento, informazione e accompagnamento che offre risposte concrete attraverso la collaborazione con operatrici madrelingua, attivo da tempo a Firenze) con un obiettivo specifico: ovvero, come ha spiegato la presidente Laila Abi Ahmed, “arricchire il servizio offerto alle famiglie immigrate (inserimento lavorativo, necessità primarie e via dicendo) con uno spazio di accoglienza per la presa in carico del disagio psicologico che spesso si accompagna a situazioni di difficoltà. Uno spazio di ascolto organizzato che si preoccupi anche d’indagare su quali possono essere i punti critici al momento dell’inserimento del migrante nel paese ospite”. Sarà quindi di uno sportello di ascolto plurilingue settimanale capace di funzionare come snodo dove vengono raccolti e valutati i bisogni degli utenti per poi individuare il modo e il luogo più adatti per affrontare le difficoltà. In dettaglio i compiti consistono nell’indagare attraverso semplici questionari sulle problematiche psicologiche che il migrante si trova ad affrontare; conoscere la percezione che i servizi hanno dell’utente migrante; indirizzare l’utente attraverso il lavoro di rete, a strutture sia pubbliche che di volontariato dove possa essere preso in carico; progettare percorsi di aiuto mirati. “I dati presenti nelle schede raccolte verranno poi analizzati – ha aggiunto la presidente – e saranno la base di una riflessione per un successivo intervento per la prevenzione del disagio psicologico del migrante”.
Lo sportello di ascolto sarà ogni giovedì dalle 10 alle 13 presso lo sportello Ponte, ospitato nel centro La Fenice, via del Leone 35, e vi lavoreranno psicologi, psicoterapeuti, mediatori familiari e counsellor.

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