Vaccinare i bambini rappresenta il principale strumento per proteggerli dalle malattie infettive, ma in alcuni casi la prevenzione deve essere iniziata ancor prima della loro nascita. Per questo, da alcuni anni il calendario delle vaccinazioni raccomandate della Regione Toscana ha inserito uno specifico programma vaccinale per le donne in età fertile.
È ormai ampiamente conosciuto che contrarre la rosolia in gravidanza costituisce un grosso rischio, per la possibilità di aborto o di nascita di bambini malati o malformati. Meno noto è invece il fatto che anche ammalarsi di morbillo o di varicella durante la gravidanza può mettere in pericolo il nascituro.
Ogni donna dovrebbe quindi conoscere se è protetta nei confronti di queste malattie.
In pratica, ogni donna in età fertile dovrebbe quindi verificare se è già stata vaccinata per la rosolia, controllando il proprio libretto delle vaccinazioni o richiedendo un certificato al centro vaccinale della Asl. In caso negativo, dovrebbe farsi vaccinare (è possibile farlo senza rischi anche senza fare il test), oppure verificare prima con un semplice esame gratuito di sangue (rubeo test) se ha avuto la malattia. Il ricordo di avere già avuto la rosolia non è considerato attendibile, in quanto facilmente può essere scambiata con altre malattie esantematiche.
Per varicella e morbillo, invece, il ricordo della malattia è affidabile, essendo il decorso molto tipico: pertanto, le donne che non ricordino di avere avuto varicella o morbillo e che non siano state già vaccinate, dovrebbero farlo quanto prima e comunque prima di programmare una gravidanza.
Un ulteriore rischio per la gravidanza è rappresentato dall’influenza, in quanto è accertato che nelle gravide la malattia determina un maggior rischio di complicanze. In questo caso la vaccinazione è raccomandata per tutte le donne che si trovino, durante la stagione influenzale, nel secondo e terzo trimestre di gravidanza.
Infine, negli ultimi tempi è emersa l’indicazione a praticare richiami vaccinali anche per la pertosse, malattia che non dà protezione permanente. Infatti, dati epidemiologici indicano un aumento di casi di pertosse in neonati o lattanti, spesso contagiati dai propri familiari (genitori, nonni, fratelli etc). È, quindi, importante che tutti gli adulti, ma in particolare per coloro che hanno o avranno in casa un neonato, si vaccinino contro la pertosse in occasione del richiamo per l’antitetanica previsto ogni dieci anni. In questo caso, con un unico vaccino, è possibile proteggere se stessi contro il tetano, e il neonato per la pertosse.
Tutti questi vaccini sono sicuri, efficaci e gratuiti: per le vaccinazioni contro morbillo e rosolia occorre attendere almeno un mese prima di iniziare la gravidanza, dopo la vaccinazione anti varicella sono necessari tre mesi.
Per informazioni sulle vaccinazioni è possibile rivolgersi al proprio medico, ai distretti sanitari o all’Igiene e Sanità Pubblica della Asl 11.
Asl 11