Ambiente/ARTICOLO

"Disimballarsi" tutela l'ambiente

In tre comuni del Chianti oltre 40 negozi hanno aderito

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
Packaging
Hanno eliminato i prodotti confezionati in monoporzioni e in grossi involucri, hanno ridotto la vendita di bottiglia preferendola all’erogazione alla spina, hanno eliminato posate e bicchieri usa e getta, hanno ridotto l’utilizzo di acqua in bottiglie di plastica e di bevande in lattine. I pubblici esercizi e i negozi dei Comuni di Barberino, San Casciano e Tavarnelle che hanno aderito al progetto Disimballiamoci ce la stanno mettendo tutta per ‘laurearsi’ negozio sostenibile. Sono complessivamente 44 le attività che intendono ridurre al minimo l’uso dell’imballaggio, tra cui bar, ristoranti, pizzerie, elettrodomestici, macellerie e pescherie, bevande, vino, olio, alimentari, ortofrutta, rosticcerie. A ribadire questo impegno e la volontà di applicare pratiche virtuose a tutela dell’ambiente ieri mattina, nella sala consiliare di Tavarnelle, erano presenti tutti i protagonisti della fase sperimentale, partita lo scorso anno a maggio: i sindaci Massimiliano Pescini (San Casciano) e Sestilio Dirindelli (Tavarnelle), l’assessore al Bilancio Antonella Secci (Barberino Val d’Elsa), le associazioni di categoria Confesercenti e Confcommercio, i gestori dei servizi di smaltimento rifiuti Safi-Quadrifoglio e Publiambiente. I soggetti che hanno aderito a Disimballiamoci, esperienza originale nel panorama nazionale, si sono ritrovati per confrontarsi sugli esiti della prima fase e soprattutto per sottoscrivere il protocollo d’intesa con il quale il progetto entrerà a regime.
Il nuovo documento impegna a raggiungere obiettivi precisi come la riduzione della produzione dei rifiuti, la promozione di prodotti sostenibili, la produzione locale e a basso tenore di imballaggi, l’introduzione di un marchio specifico territoriale e la realizzazione di iniziative di sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza. Verso queste direzioni si sono diretti i primi passi e le azioni gestionali e dimostrative compiute dai negozianti nel corso degli otto mesi di vita del progetto. E’ quanto è emerso dalla relazione che Orsola Bolognini, consulente tecnico di Ambiente Italia e coordinatrice dell’iniziativa, prima della stipula del protocollo, ha illustrato ai presenti, evidenziando i contenuti e le finalità del progetto nel passaggio dalla prima alla seconda fase. Dei bar e dei ristoranti aderenti il 97 per cento ha iniziato ad utilizzare il dosatore per zucchero, tutti si sono convertiti all’uso di stoviglie durevoli. Quanto ai negozi è la totalità ad onorare gli impegni previsti dal protocollo incentivando l’utilizzo di borse riutilizzabili da parte dei clienti, mentre il 56 per cento mira a promuovere la vendita di prodotti locali biologici e ridurre al minimo l’incarto dei prodotti sfusi mostrando particolare attenzione al numero e alla tipologia dell’incarto. Sono oltre 4000 gli shopper di plastica evitati grazie a questi accorgimenti.
“Perché raggiunga risultati importati – dichiarano all’unisono i tre sindaci - la riduzione dei rifiuti deve essere attuata con il pieno coinvolgimento della cittadinanza. Disimballiamoci vede nei negozianti i primi referenti di questa operazione che mira soprattutto a sensibilizzare gli utenti sul fronte riduzione imballaggi indicando un modello virtuoso di consumo”. Il progetto Disimballiamoci è cofinanziato dalla Provincia di Firenze e realizzato in collaborazione con Confesercenti, Confartigianato, S.A.F.I. e Publiambiente

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