Enel aprirà gli interni della diga di Vagli per far conoscere al pubblico i segreti racchiusi dentro il gigante di cemento che sono alla base della sua sicurezza. L’evento, in programma venerdì 12 agosto dalle ore 10 alle 16, consente a villeggianti ed abitanti della zona di visitare gli interni della Diga di Vagli, il gigante di cemento che sbarra la strada al torrente Edron, affluente destro del Serchio.
Costruita nel 1947 e sovralzata nel 1953, la diga ha creato un lago artificiale che con i suoi 32 milioni di metri cubi di capacità rappresenta il bacino idroelettrico più grande della Toscana le cui acque, oltre produrre circa 100 milioni di kWh da fonte rinnovabile attraverso la sottesa centrale Enel di Torrite, contribuiscono ai fabbisogni irrigui ed idropotabili della valle del Serchio, alimentando al tempo stesso la gran parte dei rilasci necessari al mantenimento del deflusso minimo vitale nel citato corso d’acqua.
La diga, la cui gestione operativa è affidata al Nucleo idroelettrico di Lucca dell’Unità di Business idroelettrica Enel di Bologna, è un manufatto a gravità massiccia, alto 95 metri con una base di 75 metri. All'interno della spessa muraglia corrono gallerie, cunicoli e camminamenti che conducono ai vari livelli della diga, caratterizzati dalla presenza di apparecchiature che monitorano il comportamento statico dell’opera. Le visite guidate dal personale Enel consentiranno ai visitatori di scoprire modalità e presidi che stanno alla base della sicurezza che la diga di Vagli rappresenta per il territorio.
I visitatori possono trovarsi sul coronamento della diga a partire dalle ore 10 di venerdì 12 agosto, dove saranno accolti dal personale Enel dell'Unità Esercizio di Corfino, che gestirà le visite guidate dei diversi gruppi di persone che vorranno approcciarsi all’affascinante mondo dell’idroelettrico. È vietata la visita per i minori di 18 anni.
“Riteniamo importante aprire gli impianti” ha detto Coletta Corrado, Responsabile Enel Nucleo Idroelettrico di Lucca “perché la nostra attività, oltre a produrre energia elettrica da fonte pulita e rinnovabile nel rispetto precipuo della sicurezza, deve sempre più configurarsi come esempio di processo produttivo integrato all’interno del territorio, volto a valorizzarne le risorse naturali, in costante dialogo con le Istituzioni locali”.