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Difesa della costa toscana, dalla Regione 25 milioni in tre anni

La Toscana ha perso 147mila mq di spiaggia. Interventi risolutivi della Regione, che nel biennio investe 9,3 milioni. La percezione sull'erosione? Ecco cosa dicono gli operatori

/ Gianluca Testa
Mar 24 Aprile, 2018
Difesa, monitoraggio e gestione della costa in Regione Toscana e linee guida sul ripascimento

D'ora in avanti tutto sarà più semplice. Sì, anche la difesa del suolo e la tutela delle nostre coste. Al di là degli investimenti e dei progetti a lungo termine, la Regione Toscana ha varato linee guide semplificate per lo svolgimento delle opere di manutenzione. «Si tratta di una procedura snella, che non necessita della valutazione dell'impatto ambientale. È sufficiente l'autorizzazione del genio civile» assicura Federica Fratoni, assessore regionale all’ambiente.

Mentre parla, nel cuore del Parco di San Rossore, a Pisa, decine di bambini delle elementari le scorrono alle spalle a bordo delle loro piccole biciclette. Tutti, com'è giusto che sia, indossano il caschetto. Quasi tutti, sia in testa sia in coda, hanno anche la casacca gialla fluorescente. Sono allegri e divertiti, salutano senza sapere esattamente a chi è rivolto il loro "ciao". Ma è proprio sulla loro temporanea inconsapevolezza che si basa il significato di una giornata come questa. Perché parlare di difesa, monitoraggio e gestione della costa significa parlare del nostro presente e del loro futuro. «Non a caso abbiamo scelto di affrontare questo argomento in un luogo simbolo», aggiunge la Fratoni.

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Ebbene, da quando la Regione Toscana ha assunto le funzioni legate alla difesa del suolo che apparteneva alle Province, in poco meno di due anni e mezzo sono stati progettati 17 interventi per un investimento complessivo di circa nove milioni di euro. È tutto? Nient'affatto. «La nostra programmazione guarda al 2025» aggiunge l'assessore. «Compatibilmente con le disponibilità di bilancio abbiamo immaginato d'investire in questo triennio dai 23 ai 25 milioni». Non stiamo parlando di interventi stagionali, ma di opere a medio e lungo termine. «Cerchiamo risposte che siano il più possibile definitive» assicura la Fratoni.

A proposito di costa: solo negli ultimi anni, in Toscana, sono stati «persi» 147mila metri quadrati di spiaggia. Ce lo ricorda Antonio Mazzeo, presidente della Commissione istituzionale per la ripresa economica e sociale della toscana costiera. «All'interno del piano strategico, la costa è stata finalmente considerata una priorità» precisa Mazzeo. Il nuovo stanziamento di 9,3 milioni di euro per il biennio 2018-19 ha raddoppiato i fondi destinati agli interventi contro l'erosione delle coste. «Investimenti che, complessivamente, sono di svariate decine di milioni. Solo 36 milioni sono stati destinati agli alvei dei fiumi. A Pisa, ad esempio, sono arrivati 16 milioni per il ripascimento dello scolmatore».

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E poi, inevitabile, il pensiero va al turismo e a quel marketing territoriale che ha generato il brand "Costa di Toscana". Forse non tutti sanno che solo un turista su dieci che arriva a Firenze poi raggiunge anche il mare. «Ecco, vogliamo che il turismo riparta da qua» chiosa Mazzeo. «La Toscana è arte e storia, certo. Ma abbiamo anche un mare bellissimo che merita di essere vissuto».

Anche l'assessore Fratoni è d'accordo. «Se abbiamo fatto la presentazione in mezzo al parco è anche per dimostrare che la nostra regione ha degli asset formidabili anche per promuovere il turismo sostenibile». Un turismo relativamente nuovo, di frontiera, da esplorare e sostenere insieme ai servizi dedicati. «Questa Toscana verde genera emozioni, è tutta da scoprire», aggiunge l'assessore.

Intanto - mentre le priorità degli interventi sono già stati fissati (Poveromo, San Vincenzo, Baratti, Viareggio, Vada, San Rossore, Marina di Pisa, Punta Ala, Castiglion della Pescaia e Orbetello) - la Regione Toscana, grazie anche ad Arpat e al Consorzio LaMMA, si prende legittimamente il merito di essersi dotata di un proprio sistema di rilevamento e monitoraggio. «Fino al 2007 non c’era nulla, o quasi» spiega Carlo Brandini (LaMMA). «Eppure oggi è possibile contare su un sistema virtuoso».

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Bene, anzi benissimo. Perché questi dati, oltre a essere utili per gli interventi in programma e di futura progettazioni, se comunicati efficacemente ai cittadini serviranno anche come strumento di comprensione. Come ha ben spiegato Valentina Grasso, che per il Consorzio LaMMA ha illustrato la ricerca sulla percezione dell'erosione costiere da parte degli operatori del settore, la maggioranza s'immagina un'erosione superiore a quella reale. Dicono sia (anche) la conseguenza dei dibattiti mediatici che hanno riguardato le aree vicine a quelle prese in esame (Marina di Carrara). Però emerge anche un bel dato positivo: circa sette su dieci sarebbero favorevoli a contribuire anche economicamente al mantenimento di una spiaggia naturale. Un segno evidente di appartenenza e amore per il proprio territorio capace anche di generare nuove economie.