Made in Toscana/ARTICOLO

Design: scuole e musei in Toscana

Tutti gli indirizzi da non perdere

/ Costanza Baldini
Mar 10 Dicembre, 2013
Valentina
Forse non tutti sanno che la Toscana è una delle patrie del design made in Italy, famoso in tutto il mondo, con numerosi musei e scuole.

MUSEI

Il Museo Piaggio a Pontedera è un luogo che racconta una grande storia. Inaugurato il 29 marzo del 2000, occupa i tremila metri quadri dell'ex Attrezzeria, uno dei capannoni più antichi dello stabilimento di Pontedera. Pensato da Giovanni Alberto Agnelli, allora giovane Presidente della Piaggio, il Museo è stato progettato da Andrea Bruno allo scopo di conservare la memoria storica della più importante azienda metalmeccanica del Centro Sud d'Italia. Il Museo Piaggio ospita in Esposizione Permanente le collezioni Piaggio, Vespa e Gilera. Pezzi unici, originali, affascinanti, a volte curiosi, che hanno fatto la storia dei trasporti italiana e mondiale: dalle Vespa più belle o rare che hanno ispirato i grandi artisti, come Salvador Dalì, a quelle "carenate" per battere i record di velocità e regolarità degli anni cinquanta, allo straordinario treno in acciaio inossidabile, espressione della tecnologia raggiunta da Piaggio negli anni Trenta prima dell'invenzione della Vespa, per arrivare ai mitici Ciao e Ape, nelle elaborazioni più creative. Oltre alla Vespa e agli altri prodotti Piaggio, al Museo sono esposte le più belle e prestigiose motociclette della casa dei due anelli, la Gilera. Dal primo modello del 1909 ad oggi passando per quei modelli degli anni Cinquanta, come la Saturno o la Gilera 500 che hanno fatto sognare una generazione di appassionati sportivi.

A Calenzano si trova invece il Museo del Design Industriale. I pezzi in mostra, che abbracciano un periodo cha va dal 1960 ad oggi, vanno dalla poltrona “Sanluca” di Castiglioni del 1960 alla chaise-longue “Larus” di Poltrona Frau, alla poltrona “Vertebra” di E. Ambasz e G. Piretti dl 1979, alla macchina da caffè “Microbar” di Nuova Simonelli 2004, al casco “Fighter Bluetooth” di Momo Design 2003, alla lampada innovativa “Anellum” di Giugiaro per Muvis del 2005, alla macchina per scrivere “Valentina” di Ettore Sottssas del 1969, alla bicicletta “Graziella” di Rinaldo Donzelli, alla libreria in fibre ottiche di Acerbis del 2005, a vari prodotti delle ditte Brionvega, Danese, Flos, Olivetti e così via, fino a pezzi progettati da Renzo Piano e da Enzo Mari. È una collezione particolare e personale di circa cento pezzi, divisi per decadi e/o per ideologie, che sottolineano lo sviluppo e il collegamento strutturale, formale e tecnologico dei temi fondamentali sia della progettazione che della produzione industriale italiana.
Potete contattarci telefonicamente dal martedi al sabato dalle 10:00 alle 14:00
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Il Museo Richard-Ginori della Manifattura di Doccia a Sesto Fiorentino venne appositamente costruito su progetto di Pier Niccolò Berardi e Fabio Rossi e inaugurato nel 1965, conservando il lascito Ginori oltre a tutti gli oggetti raccolti dopo la fusione con la Richard. La raccolta inizia dagli oggetti in maiolica, porcellana e terraglia, realizzati dalla Manifattura Ginori dal 1737 al 1895, fino poi agli oggetti della Richard-Ginori. L'ordinamento segue le fasi storiche dell'attività della manifattura, nella successione dei marchesi Ginori che ne furono i proprietari. I pezzi esposti sono di notevole qualità e evidenziano il connubio tra le forme dell'arte tradizionale fiorentina aggiornate via via agli sviluppi delle arti decorative europee. Spiccano il vasellame decorato del primo periodo, o il camino in porcellana con copie di statue michelangiolesche, le copie di statue classiche di Gaspero Bruschi e dei quadri del Rinascimento fiorentino, o ancora i modelli e i calchi per sculture presi da opere di Giovan Battista Foggini e Massimiliano Soldani Benzi. Tra le ultime opere, le raffinate ceramiche disegnate da Giò Ponti.
Una sezione è dedicata a ceramiche prodotte da altre manifatture nell'Ottocento e Novecento (come la Manifattura Palme di Pisa e altre acquisite in epoche successive dalla Richard). Il museo è dotato anche di una sezione ludico-didattica per i bambini, una biblioteca, una fototeca e un archivio che permettono di acquisire una documentazione completa della produzione storica della manifattura.

A Prato si trova il Museo del Tessuto che rappresenta la memoria storica e l'interfaccia attuale del distretto pratese, un'area impegnata nella produzione tessile da oltre 800 anni, che oggi conta 40.000 addetti e circa 8000 aziende ed esporta in tutto il mondo filati, tessuti e macchinari altamente innovativi. Il Museo del Tessuto di Prato è il più grande centro culturale d’Italia dedicato alla valorizzazione dell’arte e della produzione tessile antica e contemporanea. E’ gestito dalla Fondazione Museo del Tessuto di Prato, costituita nel novembre 2003 da Camera di Commercio, Industria e Artigianato di Prato, Comune e Provincia di Prato, Unione Industriale Pratese. Il Museo nasce nel 1975 presso l’Istituto Tecnico Industriale Tullio Buzzi e dal Maggio 2003 ha trovato la sua collocazione definitiva in una parte dei locali restaurati della Ex Cimatoria Campolmi. Il museo conserva un patrimonio cospicuo e molto eterogeneo, esposto in sei aree tematiche. Il criterio espositivo scelto per quasi tutte le sezioni del Museo prevede una rotazione periodica degli oggetti. Questa particolarità – oltre ad offrire un museo che rinnova continuamente i suoi contenuti - trae origine da un lato dalle particolari esigenze conservative dei reperti tessili antichi, dall’altro dall’aggiornamento continuo a cui è sottoposta la sezione contemporanea.

Salvatore Ferragamo apre a Firenze nel 1936 due laboratori e un negozio nel Palazzo Spini Feroni, in via Tornabuoni. Quelli sono gli anni delle sanzioni economiche all’Italia di Mussolini: Ferragamo produce in quel periodo alcune delle sue creazioni più popolari e imitate, come le ‘zeppe’ di sughero, solide e leggere. Sughero, legno, fili metallici, rafia, feltro e resine sintetiche simili al vetro sono gli altri materiali innovativi che Ferragamo sostituisce con creatività e ottimi risultati al cuoio e all’acciaio che l’autarchia del regime gli impedisce di usare. Grazie ai suoi successi, nel 1938 Ferragamo sarà in grado di pagare la prima rata d’acquisto dell’intero Palazzo Spini Feroni, che rimarrà da allora la sede dell’azienda. Quando Salvatore Ferragamo muore, nel 1960, il grande sogno della sua vita è realizzato: creare e produrre le più belle scarpe del mondo. La collezione di calzature, di cui si avvale il Museo Salvatore Ferragamo di Firenze, documenta l’intero arco di attività di Salvatore Ferragamo, dal suo ritorno in Italia nel 1927 fino al 1960, anno della sua morte ed è arricchita anche dalla produzione di calzature successiva alla morte di Salvatore Ferragamo fino ai giorni nostri.

La storia Azienda toscana Targetti ha nei suoi progetti la Targetti Light Art Collection una collezione di opere d'arte contemporanea nata dalla consapevolezza che la luce è un elemento così affascinante da non poter essere limitato ai suoi aspetti tecnico-funzionali.Il direttore artistico Amnon Barzel - già curatore di importanti musei europei - ha scelto alcuni degli artisti di maggior rilievo nel panorama internazionale ed ha commissionato loro la realizzazione di "quadri di luce", installazioni che hanno come comune denominatore il tema della luce artificiale, sviluppato nei modi più vari dalla loro creatività. La Collezione, che ha sede permanente a La Sfacciata, è stata esposta a Milano, Ljubljana, Roma, Buenos Aires, Ferrara, Lione, Varsavia, New York e Vienna. L’attività della Collezione è arricchita da un concorso biennale per giovani artisti. Inoltre Tragetti promuove anche la Lightin Academy il punto di riferimento a livello internazionale per diffondere e promuovere la Cultura della luce, è un programma di formazione volto a sviluppare lo studio, la ricerca, il dibattito, le iniziative editoriali, l'aggiornamento culturale e la sperimentazione creativa nel mondo della luce. Corsi, workshops, incontri, seminari e convegni sono organizzati in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Ottica Applicata, Atenei Universitari, liberi professionisti aderenti alle maggiori associazioni di lighting designer, professionisti di industrie d’illuminazione nazionali ed internazionali e si rivolgono a tutti coloro che desiderano acquisire conoscenze specifiche per un uso più corretto ed efficace della luce all’interno dei propri progetti.

SCUOLE

L'ISIA, Istituto Superiore per le Industrie Artistiche, è un istituto statale di livello universitario inserito nel comparto AFAM - Alta Formazione Artistica e Musicale - del MIUR. ISIA si occupa di design nel senso più ampio del termine, e propone un’offerta formativa di primo e secondo livello (triennio di base e biennio di specializzazione) in diversi indirizzi: design del prodotto, della comunicazione, della moda e della mobilità. L'istituto è stato fondato nel 1975 per formare le nuove generazioni di professionisti in grado di dare seguito alla grande esperienza del design italiano. L'ISIA è una scuola moderna, tesa all'innovazione e la cui qualità è stata confermata negli anni dai numerosi riconoscimenti ottenuti. L'insegnamento è basato su metodi sperimentali e di ricerca fortemente improntati all'esperienza pratica di laboratorio e realizzato in connessione con le realtà produttive, sia locali che multinazionali. ISIA, infatti, vanta numerose collaborazioni con imprese e con istituzioni formative internazionali di pari livello. L'accesso ai corsi è subordinato al superamento delle prove di ammissione poiché il numero dei posti disponibili è limitato. Gli insegnanti sono in massima parte noti professionisti, che operano nei più diversi settori. Ciò garantisce un continuo scambio di competenze e saperi tra le loro realtà professionali e l’attività didattica. Alle lezioni curriculari si affiancano, ogni anno, conferenze e seminari tenuti da importanti personalità del mondo della cultura.

Firenze, oltre ad essere una delle città più ricche al mondo dal punto di vista del patrimonio artistico e culturale, è anche la capitale di alcune grandi tradizioni artigianali italiane, soprattutto nel campo della moda e degli accessori. La Toscana ha una lunga storia industriale in tutti i comparti, dove ricerca ed innovazione sono competitivi. Lo IED l'Istituto Europeo di Design a Firenze significa un'apertura su questo mondo straordinario ed unico, dove si parlano lingue diverse, cercando di definire dentro le tradizioni, le professioni del futuro. IED Firenze è nata nell'ottobre del 2008, la sua sede si trova all'intero della Casa della Creatività. Una struttura unica, innovativa nel suo genere, luogo d'interscambio tra culture ed esperienze, dedicato all'innovazione e alle arti contemporanee. Lo stabile, recuperato dopo un accurato restauro, si trova all'interno del seicentesco chiostro di Santa Maria Maggiore nel cuore più antico della città, a pochi metri dal Duomo di Brunelleschi. La sua attività e i suoi corsi si sviluppano e si arricchiscono attraverso la valorizzazione delle risorse del territorio, creando legami di collaborazione con il tessuto industriale, soprattutto quello legato alla moda che trova a Prato e a Santa Croce sull'Arno, il più grande laboratorio al mondo dell'idea di “saper far bene”, il cui risultato è una produzione ineguagliabile.

Modartech è un Istituto di eccellenza che offre corsi di formazione nei settori del Fashion Design, nella Progettazione e CAD per l'abbigliamento e la calzatura, nella Grafica e Web Design.  Una scuola esclusiva, con classi a numero chiuso, una didattica pratica e una serie di percorsi formativi selezionati scelti tra le professioni più richieste dal mondo del lavoro. Da sempre legata al mondo delle imprese offre agli studenti stage in importanti aziende Moda e Comunicazione.

L'Accademia Italiana arte, moda e design è nata nel 1984. Da venticinque anni è uno dei principali istituti europei di formazione artistica, professionale e linguistica di livello universitario e post-secondario. Le sedi in Italia dell'Accademia si trovano a Firenze e a Roma, nei centri storici delle due città presso prestigiosi palazzi, a pochi passi dai principali monumenti, musei e opere d'arte.

Il Polimoda ha al suo interno anche un corso di Design delle calzature e degli accessori. Si propone di formare i creativi di calzature e accessori, un settore che rappresenta uno dei tesori del ‘Made in Italy’. Questo corso combina la tradizione artigianale locale, con metodi di ricerca concettuale e identità creativa d’avanguardia; un’intensiva esperienza di esplorazione di materiali e di sviluppo della manualità. Al termine del percorso triennale, gli studenti saranno pronti per lavorare nel mondo della moda. A conclusione del triennio, l'anno opzionale del Masterclass consente allo studente di maturare e rafforzare la sua identità creativa specializzandosi in un determinato settore o prodotto, seguendo un progetto individuale o in team, di carattere creativo, imprenditoriale o di comunicazione, con il supporto dei professori Polimoda.

Fondata nel 1963 da Marta Martini Giannoni, la Scuola Sarteco di Empoli è una scuola-laboratorio unica nel suo genere dove, come dice il nome stesso, si studia sartoria, stile, arte, tecnica e confezione per uomo, donna e bambino per l'abbigliamento, la maglieria, le calzature e la pelletteria. Lavora in comune accordo con filature, tessiture e concerie per la ricerca delle tendenze moda per i colori, i materiali e le linee che vengono poi pubblicate da tutte le testate di tendenza. Espone le ricerche degli studenti alle più importanti manifestazioni del settore sia in Italia che all'estero.  La Sarteco è una scuola-laboratorio che vuole aiutare i giovani a ritrovare e dare il giusto valore alla manualità che manca e sviluppare il "pensiero dietro la moda" per cominciare a capirne i meccanismi e per riuscire a passare dall'idea alla realizzazione del prototipo. Per poter riuscire in questo è importante che gli studenti siano animati non solo dalla volontà di apprendere ma che abbiano anche la dote della modestia e del senso critico. Lo sforzo degli insegnanti è quello di sviluppare le capacità creative degli studenti contemporaneamente all'insegnamento dei necessari temi tecnici e all'abilità manuale che deve essere abitudine al metodo ed alla precisione.




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