Dodici stupende creazioni di carta, dodici variazioni sul tema dei quattro elementi, che l’art designer Caterina Crepax ha realizzato in collaborazione con altre quattro gioielliere milanesi, Nicoletta Cicalò, Claudia Gramegna, Elisabetta Nava, e Lora Nikolova, per i quali hanno realizzato a mano appositi gioielli.
Partendo da un quesito che l’artista si è posta davanti alla necessità di integrare un gioiello alla propria base espositiva, è nata la mostra De bustibus. E così ha inizio anche la collaborazione tra la designer di gioielli, Nicoletta Cicalò, e la art designer Caterina Crepax, nata con molta passione e spontaneità ma soprattutto divertimento, come ci spiegano entrambe. È in questa fervida intesa che hanno avuto origine opere la cui progettazione è avvenuta nei rispettivi laboratori, ma che hanno trovato fin da subito integrazione e completezza l'una nell'altra, prova della profonda intesa creatasi tra le due artiste.
“Come crisalidi svuotate di un corpo di cui conservano la memoria” le creazioni si stagliavano, sapientemente illuminate al loro interno, nel candido spazio allestito ad hoc con le pareti coperte da cascate di carta bianca per scontrini, in sospensione o delicatamente disposte insieme al proprio gioiello. La memoria dei corpi scomparsi risiede nella forma cristallizzata dei busti, che seppur sospesi ne rimane intatta la forma, davanti la quale il visitatore possa soffermarsi e pensare di immedesimarvisi insieme al suo gioiello. Un concetto che trova le sue radici nel mondo della moda, con cui Caterina Crepax è entrata in contatto in questi anni. Dodici busti di donna ispirati dalla forza e dai significati che si possono celare dietro i quattro elementi: terra, aria, fuoco e acqua; solo per citarne alcuni troviamo la Donna vulcano, le cui parole fuoriescono e scorrono come lava in un flusso continuo, geniale reinterpretazione della pagina stampata, vista non più come tale ma come un insieme di segni tipografici da cui emergono frammenti di slogan e parole che nascondono ironici doppi sensi. La Donna città, realizzato in collaborazione con il figlio, caos ordinato di linee topografiche e palazzi in rilievo dove la donna d'oggi è immersa e in cui l'occhio del fruitore incuriosito ne segue il percorso. Infine la Donna grotta al cui interno può custodire segreti, che come cristalli grezzi si celano tra gli anfratti rocciosi. Ogni creazione deve essere toccata, indagata dal fruitore per non perdere parte del racconto che ognuna racchiude in sé. Racconti narrati dalle sole forme intrecciate o dalle reinterpretazioni in chiave fumettistica degli elementi grafici scelti da Nicoletta Cicalò in un gioco di ironici richiami sulla e per la donna.
Per la Crepax, che dal ’95 realizza mostre e installazioni e le sue creazioni vengono a loro volta utilizzate in altri allestimenti e mostre, la carta è un elemento più che altro progettuale, con cui è possibile realizzare oggetti e prototipi, come ad esempio questi busti possono diventare spunti per una successiva realizzazione sartoriale. Dare una seconda vita ad un oggetto, magari più preziosa di quella che aveva prima, è la chiave di lettura per capire il concetto di riciclo operato dall'artista, a cui si avvicina con creatività attraverso il taglio operato sui diversi materiali cartacei utilizzati di volta in volta, ce lo dimostrano i curiosi e complicati increspi di carta che caratterizzano il busto di Donna onda, un affascinante gioco per l'occhio di chi lo guarda.
Al finissage erano presenti Caterina Crepax e Nicoletta Cicalò con cui abbiamo ripercorso le tappe di questa preziosa collaborazione, accompagnati da prelibatezze eno-gastronomiche toscane.
www.eleisabettanava.blogspot.com