Dalla Valdichiana al Sol Levante, prosegue l’avventura della delegazione toscana del Vino Nobile di Montepulciano e dei Sapori della Valdichiana senese che dopo Hong Kong, Canton, Chongqing e Seoul, approda finalmente a Tokyo per promuovere l'enogastronomia e il territorio della Toscana del sud.
"Puntiamo a sviluppare un'area per un flusso turistico che principalmente sul nostro territorio si ferma a Firenze, e se arriva a Montepulciano si trasforma in un turismo mordi e fuggi", ha detto all'Ansa il primo cittadino di Montepulciano Andrea Rossi.
"La nostra idea è quella di provare a offrire servizi e ricettività per valorizzare quelle che sono le nostre attività. Nel comune di Montepulciano vino e turismo sviluppano un indotto che impiega circa 10mila addetti, quindi una chiave importantissima per la crescita economica". Nella sede dell'Istituto italiano di cultura, davanti alla platea degli operatori turistici giapponesi, un territorio di 10 comuni con circa 1 milione e mezzo di presenze annuali, e la prima area omogenea a sottoscrivere un accordo territoriale con la Toscana.
"Il nostro vino ha radici profonde nella storia, a partire dal paleolitico", ha spiegato all'audience l'assessore del comune toscano Franco Rossi. "Produciamo 8 milioni di vino nobile, e pur essendo piccoli crediamo di rappresentare una eccellenza in grado di competere in termini di qualità con i nostri cugini più grandi, il Chianti e il Brunello". Secondo il sindaco Rossi, il Giappone è un mercato molto più maturo rispetto a quello coreano e quello cinese, perché riesce a percepire la differenza tra le mete più conosciute e le nuove proposte; e il punto in comune di queste destinazioni spesso è l'enogastronomia. "Partiamo da una realtà minimale di 2.000/3.000 notti all'anno su 300.000 presenze totali all'anno nel comune di Montepulciano. Mentre le presenze giornaliere sono molto più alte. Noi vorremmo che la presenza giornaliera possa trasformarsi in pernottamenti, almeno nella misura del 4-5%.