Innovazione/ARTICOLO

Dalla Toscana le auto senza pilota Dal 2023 circoleranno sulle strade

La componentistica delle autovetture del futuro sarà realizzata anche dalle PMI aziende toscane, vera e propria avanguardia mondiale

/ Redazione
Lun 3 Ottobre, 2016

Salire in macchina e lasciarsi trasportare. No, nessun taxi, “semplicemente” l’auto del futuro, completa guida automatica. Sono oltre 120 le aziende del territorio toscano impegnate nella produzione di componenti per le auto del futuro e che si sono incontrate a Firenze, grazie al MOVET (Centro d'iniziativa su Motori, Veicoli e Tecnologie) per delineare le prospettive di un settore in continua espansione – fatturati con crescita che supera il 25% - e che complessivamente hanno una produzione stimata in circa 3 miliardi di euro.

“Abbiamo notato – spiega Marco Pierini, docente dell'Università di Firenze e presidente del Comitato scientifico di Movet - come si sia registrato in passato uno scollamento fra il mondo della ricerca e il mondo della produzione. Movet è nata proprio per superare questa distanza, perché siamo convinti che ci siano grandi opportunità dal punto di vista economico e imprenditoriale grazie alla creazione di una filiera specifica. Intendiamo costituire un apposito distretto regionale e come Movet avanzeremo una proposta al settore produttivo e all'Università.”

I DATI. Il settore in Toscana conta oltre 122 aziende che hanno stabilimenti nella regione, con una produzione di circa tre miliardi di euro e più di 14 mila occupati. Le grandi imprese (con più di 250 addetti) sono otto ma impiegano il 63% degli occupati e del fatturato. Il 2015 ha visto il settore della fabbricazione dei mezzi di trasporto tra le attività più positive, con un aumento complessivo del 16,8% ed in particolare con l'industria automotive che ha realizzato un incremento del 26,9% (dati ANFIA, Associazione Nazionale Fra Industrie Automobilistiche).

“Il settore dell'auto, partendo dal 2014, ha lanciato dei forti segnali di ripresa – ha spiegato Andrea Debernardis, ANFIA – dal punto di vista della produzione siamo ancora lontani rispetto ai valori del 2007 ma complessivamente l'aumento della produzione di alcuni modelli ha portato linfa nuova alle aziende della componentistica che hanno retto in questi anni di crisi grazie alla forte capacità di fare esportazione su altri mercati. Dobbiamo tenere presente infatti che il 70% delle aziende italiane della filiera esporta grazie alla capacità di innovare e di essere sempre pronte a recepire le richieste del cliente. Intensificare il rapporto fra mondo industriale e mondo universitario aiuterà senza dubbio la Toscana a scalare la classifica nazionale dei distretti più produttivi."

“Oggi la nostra base di fornitura è praticamente al 99% al di fuori della Toscana - spiega Enrico Rebaudo, di Continental, tra i leader mondiali della produzione di pneumatici - Abbiamo fatto una serie di iniziative con la Regione per cercare di localizzare e una filiera tutta toscana certamente aiuterebbe a fornire i requisiti necessari per lo sviluppo del settore nel nostro territorio. A questo proposito essere all'avanguardia nelle nuove tecnologie nel settore ci permette di essere sempre sul mercato.”

 

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