Hanno scelto di trascorrere le loro vacanze in Italia, a Montelupo Fiorentino per partecipare a una campagna di scavo nella Villa Romana del Vergigno. Sono quindici studenti e ricercatori fra i 22 e i 30 anni provenienti da diverse università statunitensi. e guidati dal professor Clarence McKenzie Lewis del Concordia College di Moorhead nel Minnesota.
"Il progetto è iniziato in via sperimentale lo scorso anno grazie a dei contatti diretti fra la Cooperativa Ichnos e due Università americane e visto l’esito positivo abbiamo deciso di ripetere l’esperienza, chiedendo la concessione di scavo per la Villa Romana del Vergigno per tre anni. In pratica gli studenti americani trascorrono un periodo a Montelupo per prendere parte ad una campagna di scavo archeologica. Si tratta prima di tutto di un’importante esperienza didattica e speriamo che il sito della Villa Romana ci regali ancora delle sorprese», spiega Francesco Cini di Ichnos.
Gli scavi nel sito della Villa Romana erano fermi da dieci anni. Ora si scava nella parte che doveva essere dedicata ad attività agricole, ma la struttura potrebbe regalare ancora qualche ritrovamento di rilievo, perché per un certo periodo è stata un centro termale, ma rimane ancora da scoprire da dove e come i romani facessero arrivare l’acqua.
"Il fascino esercitato da esperienze di questo tipo sugli studenti americani è indubbio anche per un dato di fatto ineluttabile: nel loro territorio non possono fare esperienze di questo tipo. A mio avviso è importante cogliere questa opportunità, anche perché comporta una ricaduta importante sul territorio. Una buona parte dell’introito che percepiamo dal progetto viene reinvestito in servizi locali, dalle strutture ricettive, al noleggio auto, a ristoranti", prosegue Cini.
Le attività termineranno il 1 agosto. I partner del progetto sono due Università americane (Concordia College di Moorhead e l’università del Wyoming di Laramie), la cooperativa Ichnos e il Museo di Montelupo.
"Questa esperienza rappresenta un esempio concreto di come l’archeologia possa diventare un ponte fra culture molto diverse. I reperti rinvenuti rimangono poi a Montelupo, in senso lato è come se in qualche modo le università Usa investissero risorse nella nostra cultura. Ritengo che sia un'esperienza da declinare anche in altri modi. Moltissime università americane hanno nel loro programma corsi di ceramica; vogliamo trovare il modo di convogliare l’interesse degli studenti e dei docenti creando pacchetti turistici speciali che coniughino laboratori di ceramica e approfondimenti dedicati al nostro prodotto tipico con visite nelle capitali toscane. Il nostro tentativo deve essere sempre più quello di individuare dei target turistici di nicchia e di attirarli con proposte mirate", spiega afferma Paolo Masetti, sindaco di Montelupo Fiorentino.