Salute/ARTICOLO

Da Pisa la prima cura per una rara malattia respiratoria

La ricerca dimostra che con la terapia genica è possibile curare la 'discinesia ciliare primaria' (DCP)

/ Redazione
Mer 20 Gennaio, 2016
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È una rara malattia dell’apparato respiratorio che finora si riteneva incurabile, ma da oggi non è più così grazie a uno studio nato dalla collaborazione dei gruppi di ricerca di pneumologia pediatrica e di virologia dell'Azienda ospedaliero universitaria di Pisa. È così che la discinesia ciliare primaria (Dcp) diventa curabile grazie alla terapia genica. Ecco quanto dimostrato, per la prima volta al mondo, da uno studio coordinato da Massimo Pifferi e Mauro Pistello, con il contributo di Fondazione Arpa e Fondazione pisana per la scienza.

La Dcp si manifesta sin dalla nascita ed è causata da mutazioni nei geni che concorrono alla struttura e al movimento delle cilia del tratto respiratorio, comportando un ristagno del muco. Quest’ultimo causa progressive disfunzioni respiratorie, principalmente asma, e un’aumentata suscettibilità a infezioni che nel tempo divengono responsabili di un danno progressivo e irreversibile a carico dell’apparato respiratorio con sintomi cronici. Nei casi più gravi, può essere necessario il trapianto polmonare. Le cilia, inoltre, sono responsabili della migrazione degli organi nel corso dello sviluppo intrauterino e hanno un ruolo nella funzione degli organi di senso e nella motilità spermatica. Così i pazienti con Dcp possono presentare anomala disposizione degli organi, disfunzioni olfattive e/o uditive e sterilità. Non ci sono cure specifiche per la Dcp e la terapia genica è quindi la sola speranza di curare la malattia.

Lo studio ha dimostrato che è possibile ripristinare in modo permanente la normale motilità ciliare nelle cellule dell'apparato respiratorio di due bambini con mutazioni in Dnah11, gene fondamentale per la normale motilità ciliare. La novità e importanza dello studio pisano consiste nell'approccio utilizzato nella riparazione del difetto genico, ossia nel ricorso a una sorta di 'chirurgia molecolare', un sistema di 'taglia e cuci' ad hoc che ha consentito di riparare la falla.

Il gruppo di ricerca pisano ha sviluppato dei 'bisturi molecolari' che, veicolati all'interno delle cellule dei bambini portatori della malattia, hanno tagliato il gene Dnah11 in corrispondenza della mutazione sostituendola, con assoluta precisione, con la sequenza corretta. Questa correzione e, quindi, il ripristino della normale motilità ciliare, è stata ottenuta nel 30% delle cellule dell'epitelio respiratorio; una quantità che, da studi eseguiti in modelli animali per altre patologie, dovrebbe tradursi in un sensibile miglioramento clinico. Questa operazione di 'chirurgia molecolare' consente di superare i limiti che avevano sinora precluso l'impiego di approcci standard di terapia genica nella Dcp: se i risultati saranno confermati, i 'bisturi molecolari' apriranno nuovi orizzonti di cura per la Dcp e altre malattie genetiche dell'epitelio respiratorio.