Nuove cure per l'oftalmopatia da tiroide, una patologia oculare che deriva appunto da un mal funzionamento di una delle ghiandole più importanti per il corpo umano, la tiroide. Una malattia ancora non trattata in maniera soddisfacente ma alla quale si spera di dare presto nuove risposte attraverso la ricerca.
E' il caso del team internazionale, del quale fa parte anche l'Università di Pisa, che ha testato con esiti positivi un nuovo farmaco per la cura di questa patologia, pubblicato anche sul sul 'New England Journal of Medicine'.
"Il teprotumumab, un anticorpo monoclonale - spiega il professor Alessandro Antonelli, direttore della sezione dipartimentale di Medicina interna dell'Università di Pisa - è risultato efficace nel ridurre l'infiammazione ed anche la protusione oculare, cioè la sporgenza anomala del bulbo oculare, tipica dell'oftalmopatia e rappresenta perciò una nuova promettente opzione terapeutica per i pazienti affetti da questa patologia".
Il farmaco è stato testato in uno studio multicentrico, una ricerca che ha coinvolto 88 pazienti con l'obiettivo di osservare la risposta della patologia oculare alla terapia.
"Nei pazienti con oftalmopatia attiva - ha chiosato Antonelli - il teprotumumab è risultato efficace nella terapia dell'oftalmopatia basedowiana, riducendo l'infiammazione ed anche la protusione oculare, e rappresenta perciò una nuova promettente opzione terapeutica in questi pazienti".