A circa un mese dall'ultimo Natale nei vivai di abeti di Montemignaio, piccolo comune della provincia di Arezzo, in Casentino, già si pensa alle prossime festività, quelle del 2010.
Con circa 300 mila piante l'anno che arrivano nelle case di molti italiani, attraverso la vendita diretta ma soprattutto con la grande distribuzione, la zona di Montemignaio è ormai una delle maggiori realtà toscane per questo prodotto, che ha superato anche le diffidenze degli ambientalisti e oggi viene “coltivato” e venduto proprio per salvaguardare la montagna.
Le aziende che operano nel territorio di Montemignaio, dal 1998 esiste anche il Consorzio del Casentino che comprende anche vivaisti di altri comuni, da anni coltivano e vendono sia abeti “in zolla” (con le radici) sia recisi: in entrambi i casi gli alberi sono curati dai 5 ai 10 anni (o anche più) e salvaguardano proprio l'habitat della montagna che negli ultimi decenni è tornata a vivere anche grazie al vivaismo, come conferma il sindaco Massimiliano Mugnaini.
"Possiamo dire che gli abeti hanno permesso di rilanciare l'economia del nostro territorio recuperando gran parte dei boschi che tra gli anni '60 e '70 erano stati abbandonati. Inoltre - spiega il primo cittadino - è stato anche un modo per far conoscere la nostra realtà dove, ad esempio, sta sviluppandosi il turismo di montagna e molti sentieri sono stati aperti dal CAI consentendo escursioni per tutte le ‘gambe’''.
E quest'anno gli abeti di Montemignaio, circa 2.500, per la prima volta sono arrivati anche in Libano. L'esperienza l'ha fatta Andrea Baggiani, uno dei vivaisti della zona che ogni anno porta sul mercato circa 10 mila abeti. Grazie ad un contatto avvenuto via internet, spiega Baggiani, ''abbiamo portato le nostre piante con un container a Beirut e sperimentato un mercato per noi sconosciuto ma che ha accolto con molto favore le nostre piante e che potrebbe portare ulteriore sviluppo a tutto il settore''.
Un problema resta quello economico: il prezzo pagato ai produttori va dai 5 ai 10 euro per una pianta che non arriva in commercio prima di cinque anni dal suo impianto nel terreno. ''Su questo - conclude il Sindaco - continueremo a lavorare con le Associazioni di categoria e la Comunità Montana del Casentino, il cui obiettivo principale è quello di recuperare l'ambiente''.
Tra l'altro contattando il Comune di Montemignaio è possibile per le scuole organizzare lezioni all'aperto, direttamente nei vivai, per far capire ai ragazzi come un abete viene “curato” prima di arrivare nelle nostre case e allietare ogni Natale.