Tutto pronto per la quarta edizione della Bitac, la Borsa Italiana del Turismo Cooperativo e Associativo che si terrà a Firenze, lunedì 5 e mertedì 6 dicembre, all’Obihall (ex Saschall). Manifestazione giovane, ma in rapida ascesa, come questa peculiare forma di turismo (1200 imprese cooperative, 10mila addetti per un fatturato che supera il miliardo di euro). L'evento è promosso da AGCI Culturalia, FederCultura Turismo Sport - Confcooperative e Legacoop Turismo (sotto l'egida dell'Alleanza delle Cooperative Italiane) con la collaborazione della Fitel (Federazione Italiana del Tempo Libero) e il patrocinio della Regione Toscana, che sarà rappresentata dall'assessore al turismo Cristina Scaletti, il cui intervento aprirà, martedì 6, gli incontri B2B tra espositori (cooperative, consorzi e associazioni) e buyer, tour operator e agenzie di viaggio.
Nei locali dell'Obihall si daranno appuntamento cooperative provenienti da ogni parte d'Italia sia per condividere progetti e buone pratiche, durante i seminari del lunedì, sia per gli incontri tra le cooperative stesse e i buyer. Alle 17,00 di lunedì, inoltre, si terrà un convegno aperto al pubblico dal titolo “Risorse del territorio e filiera turistica: l'esperienza della cooperazione”.
A questo momento di riflessione sul turismo dei territori, moderato da Vittorio Argento, vicedirettore di RadioRai Uno e del GR, parteciperà, a dimostrazione del carattere internazionale dell'iniziativa, anche Jean Marc Mignon, presidente di Otis, l'Organizzazione Internazionale del Turismo Sociale. Nel corso del convegno esponenti di cooperative operanti in ogni parte d'Italia mostreranno le caratteristiche della loro offerta turistica basata sull'integrazione e sull'aggregazione delle risorse presenti nel loro territorio d'appartenenza.
Proprio la capacità di unire bellezze paesaggistiche con, ad esempio, tour enogastronomici, escursioni montane o in mare aperto (il cosiddetto pescaturismo), visite a siti archeologici ancora poco noti o a fiere e sagre dal “sapore” autentico, hanno fatto crescere l'interesse delle persone nel turismo cooperativo. Essendo, per sua stessa natura, una forma d'impresa aggregante e legata all'area territoriale in cui opera, la cooperazione si sta dimostrando uno strumento particolarmente efficace nel rendere il turismo un mezzo di sviluppo per i territori. Un turismo lontano dalle atmosfere patinate delle destinazioni esotiche, diverso dalle solite città d'arte (anche se i tesori artistici non mancano), rispettoso dell'ambiente ed ecosostenibile, capace di creare occupazione in zone altrimenti destinate, a causa della loro distanza dai centri produttivi, a forti tassi d'emigrazione. Non solo: il turismo cooperativo trova margini crescenti di apprezzamento perchè, oltre a proporre offerte turistiche innovative in grado di unire più esperienze all'interno di un unico soggiorno, s'interessa a fasce di vacanzieri spesso lasciate ai margini come anziani, giovanissimi e diversamente abili. Con queste premesse, a Firenze il movimento della cooperazione sembra desideroso di dimostrare che il futuro del turismo, soprattutto di quello legato ai territori, è sempre più cooperativo.