“Nessuno può immaginare quanto sia importante una balena in carcere” fu questa la risposta che lo scrittore francese Jean Gionò dette a chi gli domandò del periodo di detenzione in cui aveva lavorato alla prima traduzione in francese del romanzo capolavoro Moby Dick di Herman Melville.
Chi è impegnato nella promozione di attività culturali, artistiche e teatrali in carcere vive direttamente il significato profondo di questa allegoria. La cultura, intesa nella sua più vasta eccezione è tra le mura di un carcere come la balena di Melville, capace di tirare fuori da una quotidianità fatta di vuoto affettivo e mancata cadenza temporale i detenuti che vengono trascinati in avventure esplorative di se stessi e delle relazioni con gli altri.
Il 10, 11 e 12 giugno si svolgeranno a Firenze tre giorni per mettere a confronto le diverse esperienze europee di coloro che lavorano per portare la cultura in carcere. L’appuntamento fiorentino fa da leva alla partenza del progetto europeo “Art and cultur in prison” che coinvolge non solo Regione Toscana e Fondazione Michelucci, ma altri quattro partner europei: Manchester College e Prison Art Foundation (Regno Unito), Berliner Literarische Aktion (Germania) e Dipartimento di Giustizia del Governo Autonomo dalla Catalogna (Spagna). Il progetto si divide in tre fasi da completarsi in un biennio con diverse azioni che si completeranno a Manchester, in Irlanda del Nord, a Berlino e infine di nuovo in Italia con la presentazione dei risultati e la costituzione di una rete europea. Il progetto prevede la predisposizione di schede per un censimento sulle iniziative culturali nei luoghi di pena e la realizzazione di un portale internet.
La tre giorni fiorentina prende il via giovedì 10 giugno con due sessioni di lavoro: una interna guidata dal Presidente della Fondazione Michelucci Alessandro Margara e una (ore 15.30) pubblica nella sede del Provveditorato in via bolognese, presieduta dal Provveditore dell’Amministrazione Penitenziaria Toscana Maria Pia Giuffrida. Seguirà la sera lo spettacolo Marat Sade per la regia di Armando Punzo con la Compagnia di Volterra trasmesso in diretta streaming su intoscana.it (ore 21.00).
Venerdì 11 i lavori si spostano nel carcere di Sollicciano, al Giardino degli Incontri, con un seminario moderato da Ilaria Fabbri, su “Il teatro nel teatro della pena”. Verrà presentata dall’Assessore Cristina Scaletti la rete toscana del teatro in carcere che conta 12 compagnie e gruppi che operano in 15 carceri: Arezzo, Empoli, Firenze Sollicciano, Firenze Gozzini, Firenze Istituto Minorile, Livorno, Massa, Massa Marittima, Montelupo Fiorentino, Pisa, Pistoia, Porto Azzurro San Gimignano, Siena, Volterra. Nel pomeriggio sessione moderata da Gianfranco Pedullà e alle 16.30 performance di Elisa Taddei e Massimo Altomare.
I lavori si concludono la mattina di sabato 12 giugno al saloncino delle Murate di Firenze con un seminario moderato da Nicola Solimano su “Gli spazi della cultura nell’architettura carceraria” con interventi di Salvatore Allocca Assessore toscano al welfare, Alessandro Margara e Franco Corleone garante dei diritti delle persone private della libertà.
Attualità /ARTICOLO
Cultura in carcere: 3 giorni per scoprire le realtà europee
Diretta streaming su intoscana.it di “Marat – Sade” della Compagnia della Fortezza di Volterra. Prende il via il progetto “Art and cultur in prison” coordinato da Regione Toscana e Fondazione Giovanni Michelucci

Marat – Sade