A che punto sta l'Unione Europea? Nel suo intervento al summit internazionale di Palazzo Vecchio, il presidente della Commissione Europea Juan Manuel Barroso, ha chiesto più fiducia nelle istituzioni europee. Ha negato che ci sia una crisi dell'euro e ha messo in guardia dalle risposte semplicistiche delle forze populiste. La parola chiave, dunque, è 'confidence'. “L'Unione monetaria – ha sottolineato il presidente Barroso – è la base di partenza per arrivare all'Unione politica. La crescita economica nasce dalla responsabilità di tutti, ma c'è bisogno di un maggior coordinamento nelle politiche fra gli Stati che fanno parte dell'Unione”.
L'intervento dal palco della neo ministro italiano per l'integrazione Cecile Kyenge è stato breve, ma carico di spunti polemici e di contenuto. La ministra ha fatto un accenno agli insulti che le sono stati tirati addosso nei giorni scorsi per i suoi riferimenti allo ius soli e ha rilanciato per un percorso legislativo che garantisca sin dalla nascita la cittadinanza italiana a un figlio d'immigrati nato in Italia. “L'unica strada da percorrere – ha detto Kyenge – è l'integrazione. Va costruito un percorso di inclusione nella società come cittadini del mondo”.
La conclusione del convegno internazionale è stata affidata alla presidente della Camera Laura Boldrini. Forte del suo recente passato all'Onu, Boldrini ha messo in guardia dell'arretramento dei valori comuni in Europa e ha richiamato all'Unione come ambasciatrice dei diritti nel mondo. “Ci vuole più solidarietà fra gli Stati e fra le generazioni. Più aiuto ai giovani nell'ingresso al lavoro. Più coesione sociale con politiche di welfare. Questa è la direzione da prendere – ha chiuso la presidente della Camera – prima che sia troppo tardi”.
Attualità /ARTICOLO
Crescita e diritti: l'UE riparte da qua
Nel summit internazionale in Palazzo Vecchio Barroso, Boldrini e Kyenge rilanciano su cittadinanza europea e sviluppo economico solidale

Barroso al Festival d’Europa