“Scegliendo Genova sono state violate delle leggi, il Governo ci ascolti”. Con questa dichiarazione parte la petizione “Mare sicuro”, l'iniziativa del comitato popolare sostenuta dai sindacati Cgil-Cisl-Uil per portare la Concordia a Piombino.
E' l'ultimo affondo. Il tentativo ai limiti di far cambiare direzione al relitto. Quando ormai i giochi sembrano chiusi dal momento che Renzi che ha dato il via libera definitivo al progetto di smantellamento di Costa al porto di Genova. Eppure Mirko Lami, Franco Parri e Carlo Salvadori, rispettivamente di Cgil-Cisl-Uil, ci credono e vanno avanti.
Sulla linea del presidente della Regione Enrico Rossi insistono che il tragitto di 4-5 giorni che attraversa il santuario dei cetacei è troppo rischioso per l'ambiente. Che dentro la Concordia c'è di tutto. Che Piombino è e resta il porto più sicuro.
Parte dunque l'operazione raccolta firme. Saranno raccolte fino a lunedì 14 luglio, poi verranno consegnate al presidente Rossi, al sindaco di Piombino Massimo Giuliani, al presidente della Provincia di Grosseto Leonardo Marras, affinché le portino al Consiglio dei ministri a Roma. Nella speranza che a Roma ci siano ancora orecchi per ascoltare.
Nel frattempo, proprio da lunedì, cominceranno al Giglio le operazioni di rigalleggiamento della nave per lasciare l'isola tra le giornate di venerdì 18 e domenica 20 luglio.