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Costa Concordia, l'ultimo affondoScatta la petizione per Piombino

E' il tentativo ai limiti per far cambiare direzione al relitto. L'iniziativa, chiamata "Mare sicuro", è sostenuta dai sindacati Cgil-Cisl-Uil. La raccolta firme andrà avanti fino a lunedì 14 luglio

/ Redazione
Gio 10 Luglio, 2014
concordia

“Scegliendo Genova sono state violate delle leggi, il Governo ci ascolti”. Con questa dichiarazione parte la petizione “Mare sicuro”, l'iniziativa del comitato popolare sostenuta dai sindacati Cgil-Cisl-Uil per portare la Concordia a Piombino.

E' l'ultimo affondo. Il tentativo ai limiti di far cambiare direzione al relitto. Quando ormai i giochi sembrano chiusi dal momento che Renzi che ha dato il via libera definitivo al progetto di smantellamento di Costa al porto di Genova. Eppure Mirko Lami, Franco Parri e Carlo Salvadori, rispettivamente di Cgil-Cisl-Uil, ci credono e vanno avanti.

Sulla linea del presidente della Regione Enrico Rossi insistono che il tragitto di 4-5 giorni che attraversa il santuario dei cetacei è troppo rischioso per l'ambiente. Che dentro la Concordia c'è di tutto. Che Piombino è e resta il porto più sicuro.

Parte dunque l'operazione raccolta firme. Saranno raccolte fino a lunedì 14 luglio, poi verranno consegnate al presidente Rossi, al sindaco di Piombino Massimo Giuliani, al presidente della Provincia di Grosseto Leonardo Marras, affinché le portino al Consiglio dei ministri a Roma. Nella speranza che a Roma ci siano ancora orecchi per ascoltare.

Nel frattempo, proprio da lunedì, cominceranno al Giglio le operazioni di rigalleggiamento della nave per lasciare l'isola tra le giornate di venerdì 18 e domenica 20 luglio.